"Tema va deideologizzato uscendo dalla logica dell'emergenza"
Roma, 2 agosto 2012 – "Il messaggio che vogliamo dare non e' quello di una sanatoria, tipica di un paese dove si pensa che alla fine tutto si aggiusta e dove invece tutto si scassa. La questione dell'immigrazione va deideologizzata, uscendo dalla corta logica dell'emergenza".
Il ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi lo sottolinea intervenendo alla Sala polifunzionale della presidenza del Consiglio al convegno sul recepimento della direttiva Ue contro lo sfruttamento del lavoro degli immigrati e sulla norma transitoria che prevede il ravvedimento operoso da parte dei datori di lavoro che intendano mettersi in regola.
Riccardi porta a "ragionare in maniera pragmatica e seria sull'integrazione" e annuncia per ottobre un convegno a Perugia che mette a confronto i modelli di integrazione europei e italiano. "In una fase di crisi economica e di tensione sociale, guai a introdurre guerre fra poveri" avverte Riccardi sottolineando l'esigenza di "dire basta a leggi severe e conseguenti adattamenti indebiti alla realta': occorre invece uscire dall'illegalita' e dallo sfruttamento dell'immigrazione e ora c'e' l'occasione per fare una scelta di legalita' da parte dei datori di lavoro".
Il ministro ricorda che "veniamo, purtroppo, da anni di politica troppo gridata e poco pensata sull'immigrazione. Adesso, miriamo ad aggredire e a ridurre lo spread fra legalita' e realta', fra quello che si vede e cio' che resta sommerso".