Vertice di Maranello. Il premier: “Italia non è al collasso, ma chi non ha diritto di rimanere deve essere rimpatriato”. La cancelliera: “Parteciperemo alla relocation,siamo su un percorso comune”
Roma – 1 settembte 2016 – Sull’immigrazione “l’Italia non e’ al collasso, c’e’ qualche problema e dobbiamo affrontarlo”. Lo ha detto ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo l’incontro con Angela Merke al vertice intergovernativo Italia-Germania di Maranello.
“L’Italia – ha aggiunto il premier – sta attraversando un periodo in cui, da circa 3 anni, il numero di migranti e’ molto significativo: 170 mila nel 2014, 155 mila nel 2015, nel 2016 saranno piu’ o meno gli stessi, forse qualcuno meno. Un numero significativo, corposo, rilevante a cui possiamo far fronte, partendo dall’assunto che coloro i quali non hanno diritto di stare in Europa devono essere non solo riaccompagnmati a casa ma inseriti in un progetto europeo”.
Renzi ha rilanciato la proposta del Migration compact. “Dobbiamo fare in modo che i nostri fratelli africani che arrivano e che scappano dalla poverta’ possano trovare nel loro Paese un progetto di cui l’Europa si fa garante, per permettere a queste persone di tornare a casa loro in condizioni di sicurezza. Dobbiamo aiutarli a casa loro, ma davvero. Cosa che in passato non e’ sempre e’ stata fatta”.
Ricordando che “la Germania ha affontaro un problema dieci volte piu’ grande lo scorso anno”, Renzi ha ribadito che quella dell’immigrazione deve essere una “questione europea. La questione va affrontata in una logica strategica: l’Europa e’ un grande continente che deve intervenire di piu’ in Africa. Dobbiamo lavorare insieme, investire in cooperazione, lavorare perche’ la comunita’ internazionale si renda conto di questo problema”. Però, ha concluso, “non rinunceremo mai a salvare vita umana”.
Anche Merkel ha ribadito la necessità di collaborare a livello europeo sull’immigrazione e ha assicurato che la Germania aiuterà l’Italia lavorando “assieme” su aspetti tecnici, come fotosegnalamenti, rimpatri e operazioni di Frontex, ma anche politici “parlando anche con la Commissione” europea. “La Germania partecipera’ anche alla relocation degli immigrati, anche se abbiamo avuto un grosso numero di rifugiati”, ha aggiunto la cancelliera tedesca, sottolineando però: “È importante – ha concluso – che la registrazione (degli immigrati ndr) avvenga in modo che si possa combattere l’illegalita’ per passare alla legalita’”.
Allargando lo sguardo al di là dell’Europa, Merkel conviene che per gestire correttamente i flussi migratori occorre “aiutare i Paesi che hanno un confine marittimo” e stringere “accordi con i Paesi da dove partono gli immigrati”, ma anche “combattere le cause della fuga: occorre favorire lo sviluppo, la stabilita’ politica dei Paesi con la Libia, il partenariato con alcuni Paesi come il Niger e il Mali, per fare in modo che la gente in questi paesi abbia una prospettiva”.
“C’e’ ancora molto da fare – ha ammesso la cancelliera tedesca – ma non c’e’ un’alternativa valida alla cooperazione con questi paesi: occorre dare loro migliori condizioni di vita”. “Quindi – ha aggiunto Merkel – siamo su un percorso comune”. “Dobbiamo fare anche il foto segnalamento per questioni di sicurezza. Dobbiamo proteggere meglio i nostri confini esterni”.