Il premier all'Onu ricorda i risultati di Mare Nostrum. "L'intervento nel Mediterraneo è strategico per la comunità internazionale, non può essere lasciato soltanto a una singola forza"
New York – 26 settembre 2014 – L'Italia è fiera di aver salvato decine di migliaia di persone con l'operazione Mare Nostrum, ma nel Mediterraneo non può fare tutto da sola, serve l' intervento di tutta la comunità internazionale.
È il messaggio lanciato ieri al mondo dal presidente del Cnsiglio Italiana Matteo Renzi, nel suo intervento all'assemblea generale dell'Onu a New York.
“L'Italia, che ha regalato al mondo l'immagine della città e della piazza intesa come aggregazione aperta alla comunità, non può tacere oggi la trasformazione del Mediterraneo che dovrebbe essere il cuore dell'Europa, che dovrebbe essere la piazza del dialogo e del confronto e che troppo spesso si trasforma in un cimitero”.
“Mi presento in questa assemblea – ha ricordato Renzi – un anno dopo che il governo italiano ha lanciato un'importante operazione chiamata Mare Nostrum. Potendo dire che le donne e gli uomini della marina italiana e del volontariato italiano hanno salvato ottantamila vite umane. Ottantamila persone che potranno diventare medici, musicisti, operai. Ottantamila persone che sono state strappate dal mediteranno come cimitero grazie a un'operazione che rivendichiamo, ma che non può essere lasciata oggi soltanto all'Italia”.
“Abbiamo bisogno di dire con forza – ha sottolineato il premier – che l'intervento nell'area del Mediterraneo è un intervento strategico per la comunità internazionale, che non può essere lasciato soltanto a una singola forza. La priorità di quell'area oggi è la Libia, che sta vivendo la sofferenza di una stagione di transizione che sembra non finire mai. L'Italia farà la sua parte, ma la situazione in Libia deve essere priorità di tutti”.