Il 19 Strasburgo decide sui respingimenti in Libia. L’Unione forense: "Ricadute sulle politiche di Italia, Spagna e Grecia"
Roma – 11 gennaio 2010 – "Con la sentenza prevista per il 19 gennaio la Corte Europea dei diritti umani farà conoscere il suo orientamento in materia di respingimenti di migranti in Libia".
Così Anton Giulio Lana, consigliere dell’Unione forense per la tutela dei diritti dell’uomo e coordinatore del pool di giuristi che ha curato i ricorsi alla Corte di Strasburgo per i respingimenti di 87 migranti provenienti da vari paesi, avvenuti nel corso del 2005. "Già nel maggio di quell’anno, -spiega – con una misura cautelare provvisoria, la Corte aveva bloccato l’espatrio in Libia di altri 11 migranti rinchiusi nel centro di Lampedusa, riscontrando la seria possibilità che in quello Stato non venissero rispettati gli standard minimi in materia di diritti umani.
“Per ora possiamo solo ipotizzare -continua Lana- che la sentenza definitiva possa esprimere un analogo orientamento negativo. In ogni caso si tratterà di un pronunciamento molto importante anche per quanto concerne i più recenti respingimenti avvenuti a partire dal maggio del 2009 e contro i quali abbiamo presentato analogo ricorso a Strasburgo".
"E’ la prima volta -conclude Lana- che la Corte si pronuncia formalmente in materia di espatri verso un paese terzo rispetto a quelli di origine dei migranti. La posizione della Corte avrà comunque dei riflessi sulle politiche dei governi nazionali, non solo in Italia ma anche negli altri paesi dove sono stati messi in atto respingimenti collettivi, come per esempio la Spagna e la Grecia".