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L’Osservatore Romano: “Italiani razzisti”

Il quotidiano della Santa Sede: "Mai brillato per apertura”. Corteo a Rosarno: “Non siamo mafiosi e xenofobi”

Roma – 11 gennaio 2010 – Dopo l’appello del Papa a rispettare gli immigrati, la Santa Sede punta il dito contro il razzismo degli italiani.

Un articolo pubblicato oggi sull’Osservatore romano, il quotidiano del Vaticano, parte da un excursus storico sulle radici del razzismo nei primi decenni dell’unita’ d’Italia. E conclude: ” Nel 2010, invece, siamo ancora all’odio. Ora muto, ora scandito e ritmato dagli sfottò, ora fattosi gesto concreto”.

 ”Gli italiani e il razzismo, Tammurriata nera” titola il giornale, e Giulia Galeott scrive: ”Oltre che disgustosi, gli episodi di razzismo che rimbalzano dalla cronaca ci riportano all’odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato”. ”Per una volta – prosegue il testo – la stampa non enfatizza: un viaggio in treno, una passeggiata nel parco o una partita di calcio, non lasciano dubbi. Non abbiamo mai brillato per apertura, noi italiani dal Nord in giu’. Ne’ siamo stati capaci di riscattarci, quando il ‘diverso’ s’e’ fatto piu’ vicino, nel mulatto, a prescindere dalle diversissime cause per cui cio’ e’ avvenuto”.

‘Sia stato il risultato di un atto d’amore o, invece, di uno stupro – si legge sull’Osservatore – ben difficilmente abbiamo considerato quel bambino come nostro, al pari dei nostri. Anzi, la doppia appartenenza e’ sembrata (e continua a sembrare) una minaccia ulteriore.  In questo, davvero a nulla e’ servito l’esempio americano: l’Obama-mania che imperversa trasversalmente, dalla politica all’arte, dallo stile al linguaggio, non ha invece fatto breccia alcuna nel dimostrare il valore dell’incontro tra razze diverse”.

Corteo a Rosarno: “Non siamo razzisti”
Intanto oggi pomeriggio a Rosarno italiani e immigrati stanno sfilando in un corto di protesta  dietro lo striscione: ‘Abbandonati dallo Stato, criminalizzati dai mass media, 20 anni di convivenza non sono razzismo’.

”I cittadini di Rosarno – si legge in una nota – condannano in maniera ferma e decisa il vile ferimento dei migranti stanziati presso l’Opera Sila e qualsiasi atto di violenza, da qualunque parte provenga. Con questa protesta pacifica e silenziosa intendiamo rifiutare l’infamante etichetta di ‘citta’ mafiosa, razzista e xenofoba’ che e’ stata diffusa sui fatti di Rosarno”.

“Dopo che i riflettori si saranno spenti sui fatti di Rosarno – concludono gli organizzatori – chiediamo alle istituzioni locali, regionali e nazionali di farsi carico una volta per tutte della situazione di abbandono istituzionale, mancanza di sicurezza e prospettive di sviluppo vissuta  dalla popolazione di questo territorio”.

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