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Respingimenti. Boniver (Schengen): “Accuse a Italia errore grossolano”

"Governo ha chiarito con Ue e organismi internazionali" Bellinzona, 2 ottobre 2009 – In materia di accordi con la Libia e respingimento di immigrati nelle acque del Mediterraneo "l’Italia e’ stata accusata sulla base di errori grossolani".

Lo ha dichiarato Margherita Boniver, presidente del Comitato parlamentare Schengen, in visita in Svizzera insieme a una delegazione del Comitato.

"Bisogna fugare una querelle sbagliata e invereconda che ha dipinto l’Italia come Paese che viola i trattati internazionali in seguito agli accordi con la Libia in materia di immigrazione", ha affermato la Boniver dopo un incontro a Bellinzona con le autorita’ di governo e di sicurezza competenti in materia di flussi migratori.

"C’e’ stata, da parte del governo italiano, una risposta decisa all’Ue e a certi organismi Onu e si e’ fatta chiarezza", ha precisato. La Boniver ha quindi ricordato che il nostro Paese ha stipulato "accordi di ristabilimento per cittadini eritrei e somali che, a spese del governo italiano, vengono aiutati a reinserirsi nel loro Paese d’orgine".

Parlando degli incontri con le autorita’ della Svizzera, Paese che ha aderito agli accordi di Schengen, dando loro attuazione tra il 2008 e il 2009, la Boniver ha constatato "un’eccellente collaborazione tra la polizia del Canton Ticino e quella italiana", oltre a "molte analogie in materia di asilo".

"Torneremo in Italia con una convinzione che ci rallegra – ha detto – dopo l’adesione a Schengen in Svizzera non c’e’ stato alcun aumento significativo della criminalita’". La presidente del Comitato Schengen, impegnata oggi in colloqui a Lugano e Bellinzona insieme agli onorevoli Vincenzo Taddei e Teresio Delfino e al senatore Piergiorgio Stiffoni, ha quindi voluto ricordare che il problema dell’immigrazione "non riguarda solo i Paesi costieri dell’Europa del sud".

Finora, pero’, "a livello di contrasto e condivisione degli oneri le risposte dell’Ue sono state inadeguate", ha detto la Boniver. La questione, ha ricordato, e’ stata fatta presente a Bruxelles "non solo dall’Italia ma anche dalla Spagna, dalla Grecia, da Malta e Cipro, che rivendicano una maggiore presenza Ue".

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