Reggio Calabria, 17 ottobre 2018 – Il tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti del sindaco (sospeso) di Riace, Mimmo Lucano. Il Tdl ha quindi accolto parzialmente quanto invocato dai legali Mazzone e D’Aqua e ha sostituito la misura emessa dal Gip di Locri con quella del divieto di dimora nel comune jonico. Lucano rimane quindi indagato per una serie di reati tra cui il favoreggiamento di immigrazione clandestina e l’illecito affidamento dei servizi della raccolta differenziata. Per il momento, inoltre, rimane sospeso dalla carica di primo cittadino così come aveva disposto il prefetto Michele Di Bari all’indomani dell’Operazione Xenia. Passa dal divieto di dimora nel comune di Riace all’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria Lemlem Tesfahun, la compagna di Lucano. Anche per lei i giudici del Tribunale della libertà di Reggio Calabria hanno affievolito la misura cautelare emessa dal Gip di Locri il 2 ottobre scorso. Se Lucano, alla luce del provvedimento emesso nei suoi confronti dal TdL dovrà lasciare il piccolo borgo jonico, visto l’allontanamento disposto dai giudici, viceversa la sua compagna vi potrà fare ritorno.
Revocati i domiciliari a Mimmo Lucano, ma scatta ‘l’esilio’
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