Roma, 15 aprile 2020 – Nel corso di un’intervista rilasciata a La Stampa, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Antonio Riccardi ha espresso un appello deciso in aiuto dei migranti che vivono in Italia: “C’è bisogno di loro sia per le attività nelle campagne sia per l’assistenza agli anziani”.
“In Italia – ha spiegato Riccardi – ci sono 600 mila immigrati irregolari che vivono ai margini e possono alimentare focolai di infezione. Occorre regolarizzarli prevedendo permessi di soggiorno temporanei: dobbiamo farlo per garantire la salute di tutti e la tenuta sociale del Paese. Questi stranieri sono fondamentali per il settore agricolo e per i servizi alla persona: nella fase 2 ci sarà ancor più bisogno di loro”.
Riccardi sottolinea come secondo la Confagricoltura servano 200mila lavoratori. “Provo a lanciare un’ipotesi – ha aggiunto – vanno regolarizzati coloro che erano presenti in Italia il 4 marzo, la data in cui il premier ha firmato uno dei primi decreti contro il coronavirus”.
A chi gli fa notare che un provvedimento del genere sarebbe molto impopolare, Riccardi risponde così: “Vogliamo far marcire i pomodori nei campi? Lasciar morire gli anziani negli istituti? Così gli italiani diventano ultimi, non primi. La sensazione che ho io è che oggi si guardi alla realtà in modo meno conflittuale. Se dovessi dare un consiglio ai politici direi di essere saggi perché gli italiani si informano di più e cercano soluzioni concrete, non si accontentano di un capro espiatorio”.