Roma, 13 ottobre 2022 – Sono partiti oggi dall’Italia, diretti in Germania, altri 74 richiedenti asilo ricollocati nel quadro del nuovo Meccanismo Volontario di Solidarietà, in attuazione della Dichiarazione politica adottata lo scorso 10 giugno a Lussemburgo dal Consiglio europeo Affari Interni.
Si tratta della seconda operazione, preceduta da un volo diretto in Francia effettuato lo scorso mese di agosto, curata dal Viminale in raccordo con la Commissione europea, l’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (Euaa) e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
L’operazione è stata preceduta, secondo le modalità operative approvate dalla Commissione europea e dagli Stati interessati, dalle attività di pre-identificazione, foto-segnalamento e controlli sanitari da parte delle autorità italiane al fine di determinare i potenziali beneficiari, dalla registrazione delle domande di protezione e dalla proposta di ridistribuzione dei richiedenti protezione internazionale da parte dell’agenzia Euaa, dall’analisi dei dossier individuali e dalle interviste effettuate da parte dei funzionari tedeschi.
Per l’organizzazione dei trasferimenti verso la Germania, con il sostegno finanziario della Commissione europea, ci si è avvalsi del supporto logistico dell’Oim nell’ambito di progetti europei dedicati.
Nelle prossime settimane è previsto l’arrivo in Italia di una nuova delegazione di funzionari tedeschi che verificheranno la composizione di un ulteriore gruppo di migranti destinati ad essere ricollocati in Germania, nonché l’avvio delle conclusioni della seconda missione francese per altri 50 richiedenti asilo. Sono inoltre in corso diverse attività per trasferimenti in altri paesi dell’Unione europea.
Si tratta dei primi passi di un programma ampiamente condiviso in sede europea che andrà via via implementato per dare piena e concreta attuazione alla Dichiarazione politica approvata lo scorso 10 giugno a Lussemburgo.
L’accordo, che prevede il ricollocamento dei migranti individuati principalmente tra le persone salvate in mare a seguito di operazioni Sar nel Mediterraneo centrale e lungo la rotta atlantica occidentale, è stato condiviso da 18 stati membri e da 3 associati all’Unione europea.