In previsione, il prelievo del Dna quando la parentela non è certa e nuove regole per figli maggiorenni e genitori
Roma – 12 giugno – Comincia in commissione Affari Costituzionali della Camera l’iter parlamentare del decreto legislativo per il ricongiungimento familiare: quello che prevede che si possa ricorrere al prelievo del Dna nel caso che manchi o non venga riconosciuta la documentazione che attesti lo stato di parentela.
Il testo, che fa parte del ‘pacchetto sicurezza’ messo a punto dal governo, restringe poi le categorie di familiari per i quali è possibile chiedere il ricongiungimento e stabilisce che se uno dei due coniugi voglia far arrivare in Italia l’altro, non debba essere legalmente separato e debba avere almeno 18 anni di età.
Non ci sono novità riguardo ai figli minori. Per quelli maggiorenni invece si prevede che questi, per riuscire a ricongiungersi con i genitori, debbano risultare a loro carico, non debbano essere sposati oppure non possano essere in grado di provvedere a se stessi “per ragioni oggettive connesse ad uno stato di salute che comporti invalidità totale”, come spiega la relatrice Isabella Bertolini (Pdl).
Se poi a voler entrare in Italia dovessero essere i genitori di un cittadino extracomunitario, la cosa diventa più difficile: dovrebbero avere più di 65 anni e non dovrebbero avere altri figli nel Paese d’origine o, se li hanno, questi non dovrebbero essere in condizioni di provvedere al padre e/o alla madre per colpa di “documentati e gravi motivi di salute”.
Infine, il prelievo del Dna potrà essere richiesto ogni qual volta ci siano dei rapporti di parentela che non possano essere documentati “in modo certo” e dovrà essere effettuato “a spese degli interessati”. Quindi, senza alcun aggravio di costi, come avverte il sottosegretario al ministero dell’Interno Alfredo Mantovano.
Il prelievo non potrà avvenire “coattivamente”, cioè senza che ci sia il consenso dell’interessato, ma sarà la ‘conditio sine qua non’ per ottenere l’autorizzazione al ricongiungimento in assenza della documentazione idonea. Su questo decreto del governo, annuncia Mantovano, il Garante per la privacy ha dato parere favorevole.