I dati sulle richieste inviate via internet da aprile a oggi. Aspettando le nuove regole Roma – 8 ottobre 2008 – Quasi cinquantamila stranieri in Italia hanno già cliccato su un mouse o una tastiera per riunire qui la loro famiglia. E in quattro casi su cinque stanno ancora aspettando una risposta.
È il bilancio più aggiornato sui ricongiungimenti online, il sistema che dovrebbe, almeno in prospettiva, accorciare le attese degli immigrati e facilitare il compito degli uffici (sportelli unici, questure e consolati) chiamati a gestire le loro domande.
L’ultimo report del Viminale dà conto di 47.300 domande spedite dal 10 aprile, quando è entrata in vigore la nuova procedura, al 7 ottobre, martedì scorso. Finora ne sono state esaminate solo 12mila, che si sono trasformate quasi tutte (10.500) in nulla osta al ricongiungimento,mentre 488 sono state chiuse (ad esempio per una rinuncia) e le rimanenti sono state verosimilmente bocciate.
Circa 35mila persone non sanno ancora che fine hanno fatto le loro domande per far arrivare qui figli, mariti, mogli o genitori. Tutti in attesa, insieme ad altre migliaia di persone che hanno chiesto un ricongiungimento prima del 10 aprile, inviando una semplice raccomandata allo Sportello unico per l’immigrazione.
Proprio quelle vecchie raccomandate sono probabilmente l’ostacolo principale al decollo dell’esame delle domande online, perchè gli sportelli unici per l’immigrazione stanno dando la precedenza all’arretrato. A Roma, ad esempio, almeno fino a settembre le domande spedite via internet non erano state nemmeno prese in considerazione, perché il personale era tutto impegnato su quelle cartacee presentate prima di aprile.
Elvio Pasca