Inizia bene la raccolta firme per le due proposte di legge di iniziativa popolare della campagan “l’Italia sono anch’io”. Miraglia (Arci): “Sono temi che ai cittadini interessano, stiamo parlando del futuro dell’Italia”
Roma – 6 ottobre 2011 – Cambiare le regole sulla cittadinanza rendendo subito italiane le seconde generazioni e far votare gli immigrati alle elezioni amministrative. I due traguardi della campagna “l’Italia sono anch’io” appaiono ancora lontani, ma intanto, lo scorso week end, c’è stato un salto in avanti.
Sono già diecimila le firme raccolte in tutta Italia sotto ognuna delle due proposte di legge di iniziativa popolare promosse da una ventina di associazioni. Ne mancano quarantamila, da raccogliere entro la fine di febbraio, poi si potrà bussare al Parlamento.
“Il risultato finora è ottimo. La gente è interessata, si ferma a informarsi, discutere e firmare. Per noi è la conferma della bontà dell’idea che è alla base di questa iniziativa: investire il territorio, tutti i cittadini, di una discussione positiva sull’immigrazione, lontana dalla solita chiave di paura e insicurezza strumentale ad una certa politica” dice a Stranieriinitalia.it Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci.
“L’anno scorso – aggiunge – sono nati in Italia 78mila bambini che dovranno aspettare diciotto anni per diventare italiani. La domanda su quale debba essere il loro futuro, e quindi il futuro di tutto il nostro Paese, interessa la gente, ci investe tutti. Dovrebbe quindi interessare anche la politica”.
Diritto di voto per gli immigrati e riforma della cittadinanza non sono però temi nuovi per il Parlamento. Le proposte di legge presentate finora si sono sempre arenate. Perché quelle di questa campagna popolare dovrebbero avere un destino diverso?
“Perché vengono dal basso e la politica non le può ignorare” risponde Miraglia. “Le nostre sono proposte semplici e chiare sulle quali è facile schierarsi. Sono una sorta di referendum su un’idea di governo dell’immigrazione che guardi davvero al futuro. Un dibattito pubblico al quale la politica non deve più sottrarsi”.
Intanto, la caccia alle firme continua. Lo scorso week end erano attivi una trentina di comitati locali, intanto se ne stanno costituendo altri in tutte le regioni e le città, dal Trentino alla Sicilia, dal Friuli alla Sardegna. “Presto i comitati raddoppieranno. Non vorrei sbilanciarmi troppo, ma se continua così supereremo abbondantemente le cinquantamila firme sotto entrambe le nostre proposte”.
Elvio Pasca