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Riforma cittadinanza. Fli riparte dalla “Sarubbi-Granata”

Nuova proposta che riprende la parte sui minori: italiano chi nasce qui da immigrati regolari da cinque anni o chi frequenta un ciclo scolastico. Perina: “Dibattito aiuterebbe a superare il bipolarismo tribale degli ultimi anni”

Roma – 23 novembre 2011 – Per la riforma della cittadinanza Futuro e Libertà per l’Italia riparte dalla Sarubbi-Granata, la proposta di legge firmata  da esponenti di tutti gli schieramenti,  Lega esclusa. E presenta un nuovo testo che riprende la parte relativa ai minori: sarebbero subito italiani quelli che nascono in Italia da immigrati residenti da almeno cinque anni e lo diventerebbero  quelli nati all’estero che completano qui un ciclo scolastico.

Si introduce insomma lo  “ius soli”, ma temperandolo. Il partito di Fini, in una conferenza stampa con Benedetto Della Vedova, Carmelo Briguglio, Fabio Granata, Flavia Perina e Aldo Di Biagio, ha annunciato che chiederà subito la calendarizzazione della proposta.

“Molti di questi bambini, quasi un milione, frequentano le nostre scuole, parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, tifano per le nostre squadre. Amano l’Italia molto piu’ di italiani che invece la denigrano e la onorano piu’ di qualche nostro collega parlamentare”, ha detto Granata, promotoredel testo originario insieme al deputato del Partito Democratico Andrea Sarubbi .

“Da figlio di emigranti sono molto sensibile a questo tema – h aggiunto Di Biagio – oggi si sta realizzando quello che aspettavamo da anni: un percorso di maturita’ culturale. Nel centrodestra si e’  creata una cultura populista e demagogica che non ci appartiene”.

Secondo Perina,  ” la scelta di portare in Parlamento questo dibattito potrebbe essere un primo segnale del superamento di quel bipolarismo  tribale che abbiamo visto ultimamente. Ci sono state delle significative aperture: ad esempio penso a Mara Carfagna. Stupefacenti invece Cicchitto che minaccia rappresaglie sulla bioetica e La Russa che minaccia di far cadere il governo”.

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LEGGE 5 febbraio 1992, n. 91. Nuove norme sulla cittadinanza.

Un’opportunità per l’Italia, non solo numeri!