Staderini: “Sono l'unico strumento per superare Bossi-Fini e pacchetto sicurezza. Kyenge firmi le nostre proposte”
Roma – 20 agosto 2013 – “Aprire il dibattito circa la modifica della legge Bossi-Fini è un atto di responsabilità da parte del Ministro Kyenge: superare quelle norme fallimentari è questione che Governo e Parlamento non posso eludere, anche alla luce dell’imminente spinta migratoria dal Nord Africa. Sulla possibilità, però, che le aperture di questi giorni siano adeguate all’obiettivo in assenza di una mobilitazione popolare mantengo i miei forti dubbi”.
È la riflessione di Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani, secondo il quale “ad oggi, l’unico strumento per garantire che il superamento della Bossi Fini e del pacchetto sicurezza Maroni sia iscritto nell’agenda della politica sono i due referendum la cui raccolta firme scadrà a settembre. E su quelli, nessuna mobilitazione è corso nel Partito democratico così come mancano all’appello firme e sostegni di tanti leader politici e personalità che potrebbero fare la differenza.”
I referendum proposti dai radicali italiani vogliono abolire il reato di clandestinità e spezzare il legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno.
In particolare, chiedono di cancellare tre articoli del Testo Unico sull’immigrazione: il 10 bis, che ha introdotto il reato di “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato”, il 4 bis, dedicato all’Accordo di integrazione e, di conseguenza, al permesso a punti, e il 5 bis, che prevede la stipula tra datore e lavoratore di un “contratto di soggiorno per lavoro subordinato”.Per essere sottoposto al giudizio degli elettori, ogni referendum ha però bisogno di 500mila firme.
“Se il Ministro Kyenge desse l’esempio – suggerisce Staderini- firmando i referendum, magari in un piccolo comune della Calabria in modo da informare tutti gli italiani di questa possibilità, sarebbe possibile raggiungere l’obiettivo delle 500 mila firme ed essere così certi che volteremo pagina rispetto alle attuali politiche criminogene sull’immigrazione”.