L’Agenzia delle frontiere Ue crea un pool di 690 tra specialisti, agenti di scorta e osservatori. Leggeri: “Particolarmente utili in Grecia e in Italia”
11 gennaio 2017 – L’Ue spinge sui rimpatri dei migranti irregolari. Paesi in prima linea come l’Italia e la Grecia potranno contare d’ora un poi anche su un nuovo pool di uomini di Frontex per portare a termine le espulsioni.
Il pool, la cui creazione è stata annunciata ieri dall’agenzia delle frontiere Ue, sarà composto di 690 tra specialisti di rimpatri, agenti di scorta e osservatori, forniti dagli Stati membri e da quelli associati a Schengen. Interverrà su richiesta dei singoli Stati o su iniziativa della Commissione Europea.
“La nostra capacità di ricorrere a un pool di agenti specializzati nei rimpatri incrementerà l’efficienza e darà ad autorità nazionali già sotto pressione il supporto di cui hanno grande bisogno. Questo è particolarmente importante in Grecia e in Italia, dove lo scorso anno è arrivato un numero record di migranti” ha detto il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri.
In particolare, gli specialisti di rimpatri saranno di supporto nelle attività di identificazione dei migranti irregolari e nell’acquisizione dei documenti di viaggio, anche cooperando con le autorità dei Paesi d’origine di chi deve essere rimpatriato. Gli agenti di scorta affiancheranno quelli delle polizie nazionali durante i rimpatri coordinati da Frontex. Gli osservatori faranno un monitoraggio indipendente per assicurare che tutto si svolga nel rispetto dei diritti fondamentali.
Il pool, spiega l’agenzia, avrà anche personale specializzato nella protezione dei diritti dei minori. I profili dei suoi membri sono stati sviluppati da Frontex in cooperazione con le autorità nazionali e la Commissione Europea. Tutti saranno formati prima di essere impiegati “per assicurare uniformemente alti standard in tutte le loro attività”.
Nel 2016, Frontex ha coordinato il rimpatrio di 10700 migranti in 232 operazioni. L’agenzia ha anche assistito la Grecia nella riammissione di 908 persone in Turchia. L’agenzia, ovviamente, non potrà decidere direttamente sulle espulsioni, visto che queste vengono ordinate dalle autorità amministrative o giudiziarie dei singoli paesi dell’Unione Europea.