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Rinnovi. A Trieste serve anche l’idoneità alloggiativa

Procedura diversa e più complicata rispetto al resto d’Italia. Protestano associazioni e sindacati

Roma – 16 luglio 2010 – A Trieste, per rinnovare il permesso di soggiorno per lavoro, c’è un ostacolo in più. L’ufficio immigrazione della Questura, oltre ai  documenti chiesti nel resto d’Italia, vuole anche un certificato di “idoneità alloggiativa”.

Il certificato non è una novità per gli immigrati. Serve per i ricongiungimenti o per chiedere la carta di soggiorno per i familiari e in questi mesi è uno dei documenti da presentare agli Sportelli Unici per la regolarizzazione. Inoltre, quando  si stipula il contratto di soggiorno, quindi in ogni assunzione, il datore dichiara che il lavoratore straniero ha un alloggio idoneo, e si presuppone che lo faccia prove alla mano.

L‘idoneità alloggiativa per rinnovare il permesso è però una novità, e sta complicando non di poco la vita degli immigrati a Trieste, costretti , alla faccia della semplificazione, a un giro in più tra gli uffici pubblici, rispetto a parenti e amici che hanno la fortuna di vivere in altre province italiane. Questa  situazione ha suscitato le proteste di associazioni e sindacati, che hanno chiesto un incontro col Questore.

“Dalla normativa non si evince in alcun modo un obbligo del lavoratore straniero di attestare l’idoneità abitativa in sede di procedura di rinnovo del permesso di soggiorno”  scrive in una nota l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione. “Tale documento – fa notare l’Asgi – non viene menzionato nei kit postali di rinnovo del permesso di soggiorno o in altro materiale informativo distribuito dal Ministero dell’Interno riguardante i rinnovi dei permessi di soggiorno”.

Elvio Pasca

 

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