"Non possono diventare dei capri espiatori". 500 firme inviate a governo e istituzioni
Roma – 30 maggio 2008 – “Il sonno della ragione genera mostri”.
Una famosa opera di Goya dà il titolo a un appello per riflettere sull’allarme sicurezza e su come questo stia influendo sulla vita degli stranieri in Italia. “Una vera caccia alle streghe basata non sull’oggettivo aumento dei reati da parte dei perseguitati (zingari ed immigrati irregolari, appunto), ma piuttosto sulla drammatizzazione mediatica di singoli casi di cronaca” scrivono i promotori Giuseppe Casucci, Piero Soldini, Luca Cefisi e Daniela Carlà.
Nel ricordare che “la responsabilità penale è – per legge – individuale”, l‘appello fa riferimento agli ultimi dati Istat, secondo i quali il tasso di devianza tra gli immigrati è al 2%, di poco superiore a quello degli italiani. Tra questi, però, chi “delinque” si trova quasi sempre in condizione di irregolarità. Malgrado ciò, continua l’appello, casi singoli vengono ingigantiti quando si tratta di stranieri, con il risultato di produrre l’abnorme percezione da parte della gente comune, che tutti gli zingari e quasi tutti gli immigrati siano dei delinquenti.
Un clima siffatto finisce per alimentare inevitabilmente “episodi di aperta violenza e razzismo nei confronti di chi è percepito come diverso, e magari nemico”: un clima d’odio che non fa onore alla nostra civile democrazia e che è solo la spia della fragilità della condizione di vita di molti italiani, nonché del fallimento dello Stato nel governare il fenomeno immigrazione.
L’appello ha già raccolto le adesioni di 500 personalità, straniere ed italiane, appartenenti al mondo della cultura, al sindacato, alle associazioni, al parlamento italiano ed europeo, al giornalismo ed al mondo giuridico. Oggi è stato inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato, ai ministri dell’Interno, del Welfare, degli Esteri e delle Pari Opportunità, ai sindaci di Roma, Milano e Napoli, nonché ai leader di tutti i partiti.
I firmatari chiamano a Governo, istituzioni locali e società civile a “un confronto di merito sui problemi, unica via per arrivare a soluzioni concrete e rispettose dei diritti fondamentali della persona”, e propongono un evento pubblico sui temi della sicurezza e dell’ integrazione.
In particolare, chiedono al governo “cosa si intenda proporre e fare per rimuovere le condizioni di estrema emarginazione e miseria in cui versa gran parte del popolo zingaro, e quale soluzione umana e civile si voglia proporre per le persone oggi in condizione di irregolarità che lavorano e vivono onestamente nel nostro Paese”.
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