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Berlino, Parigi e Madrid: “Sui controlli alle frontiere non decida Bruxelles”

I tre governi non vogliono che sia la Commissione ad autorizzare le sospensioni del Trattato sulla libera circolazione. Malmstroem: “Andiamo avanti, venerdì la nostra proposta”

Roma –14 settembre 2011 – Si complica il cammino per la riforma delle regole per la libera circolazione nell’area Schengen su cui sta lavorando la Commissione Europea.

 

Francia, Germania e Spagna non accettano che sia Bruxelles ad autorizzare eventuali sospensioni del trattato, con il ripristino dei controlli alle frontiere. Un’ipotesi che, secondo la bozza allo studio della Commissione , scatterebbe  in casi eccezionali, come l’afflusso massiccio e improvviso di immigrati in uno degli Stati Membri.

In una nota congiunta diffusa ieri, i governi di Francia, Germania e Spagna dicono che ”non condividono” la proposta. .”I Paesi membri –spiegano – hanno la responsabilità politica di mantenere l’ordine pubblico e garantire la sicurezza sul proprio territorio”.

“In questa ottica – concedono i tre governi – è essenziale minimizzare l’impatto degli interventi assicurando la libertà di movimento e, allo stesso tempo, garantendo il più alto livello possibile di protezione dei suoi cittadini”.

La necessità di rivedere le regole sulla ibera circolazione è stata sollevata in sede europea la scorsa primavera, a fronte degli sbarchi di nordafricani a Lampedusa. Dopo la concessione del permesso per motivi umanitari, gli immigrati hanno infatti potuto lasciare liberamente l’Italia varcando la frontiera francese e provocando non poche tensioni tra Roma e Parigi.

La Commissione: “Andiamo avanti”

Nonostante la dichiarazione congiunta di Francia, Spagna e Germania, la Commissione Ue presentera’ la sua proposta di revisione e rafforzamento della governance di Schengen venerdi’ 16. “La nostra proposta non e’ ancora stata adottata, ma i nostri piani resteranno tali e quali a quelli previsti”, ha sottolineato oggi Miche Cercone, portavoce della commissaria Ue agli affari interni Cecilia Malmstroem.

“Il nostro obiettivo e’ quello di rafforzare la governance dell’area Schengen, e questo va nell’interesse di tutti gli stati membri”, ha sottolineato Michele Cercone, aggiungendo che “la nostra proposta non prende di mira nessun paese in particolare, non la Francia, non l’Italia, non la Danimarca, non la Grecia”. S vuole mettere in atto un meccanismo che “salvaguardi la libera circolazione senza controlli alle frontiere”.

 

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