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Romeni e bulgari: così il lavoro in Europa

Regime transitorio si o no? Ecco la situazione Paese per Paese

Roma – 16 gennaio 2009 – Liberi di cercare un posto in 14 stati dell’Unione Europea, in tutti gli devono invece fare i conti con restrizioni più o meno severe.

Al principio del 2009, è questo il bilancio per romeni e bulgari, cittadini europei, sì, ma meno cittadini europei degli altri quando si tratta di entrare nel mercato del lavoro. Molti Paesi Ue, Italia compresa, hanno infatti deciso di avvalersi ancora del regime transitorio per i neocomunitari, qui sotto trovate un quadro dettagliato.

Di proroga in proroga, le restrizioni potranno essere mantenute al massimo fino al 31 dicembre 2013, ma solo dove si rischia che l’arrivo di romeni e bulgari turbi seriamente il mercato del lavoro. Dopo quella data andrà applicata necessariamente la libera circolazione dei lavoratori.

“La crisi economica non è una buona ragione per mantenere le restrizioni. La libera circolazione dei lavoratori si regola da sola e dà una flessibilità necessaria in entrambe le direzioni: i lavoratori vanno dove c’è offerta di lavoro, non si sposano in altri Paesi per fare i disoccupati” ha detto qualche girono fa il commissario europeo al lavoro Vladimir Spidla.

Stati membri

Restrizioni fino al 31/12/2008

Restrizioni dal 01/01/2009

BE

Si

Si

CZ

No

No

DK

Si

Si (fino al 30/04/2009)

DE

Si

Si

EE

No

No

IE

Si

Si

EL

Si

No

ES

Si

No

FR

Si

Si

IT

Si

Si

CY

No

No

LV

No

No

LT

No

No

LU

Si

Si

HU

Si

No

MT

Si

Si

NL

Si

Si

AT

Si

Si

PL

No

No

PT

Si

No

SI

No

No

SK

No

No

FI

No

No

SE

No

No

UK

Si

Si

 

(Fonte: Commissione Europea)

 

EP

 

 

 

 

 

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