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Romeni e bulgari. Il governo: “Le restrizioni restano”

Il sottosegretario Davico: "Prorogabili fino al 2013". Melis (Pd): "A che servono?"

Roma – 6 luglio 2010 – Il governo italiano non ha intenzione di eliminare le restrizioni per i lavoratori bulgari e romeni, anzi non esclude di prorogarle anche per i prossimi anni.

Rispondendo poco fa a un’interrogazione alla Camera, il sottosegretario all’Interno Michelino Davico ha difeso il doppio regime per le assunzioni dei neocomunitari, liberalizzate in alcuni settori (come domestico, agricolo o edile) e subordinate a un’autorizzazione negli altri. Secondo Davico è “un giusto punto di equilibrio tra l’esigenza della libera circolazione in ambito comunitario dei lavoratori subordinati in possesso della cittadinanza europea e quella di garantire un equilibrato funzionamento del mercato del lavoro”.

Questa sistema, ha aggiunto il sottosegretario, è in linea con la normativa comunitaria, che “consente la proroga del regime transitorio fino al 31 dicembre 2011”, ma dopo quella data le restrizioni potrebbero rimanere se “il libero accesso di bulgari e romeni dovesse comportare il rischio di gravi perturbazioni nel mercato del lavoro interno”. Solo “a partire dal 31 dicembre 2013 – ha sottolineato Davico – dovrà cessare in ciascun Paese membro dell’Unione europea ogni forma di restrizione all’accesso al mercato del lavoro da parte di cittadini comunitari”.

Melis (Pd): "Ma a che serve?"

La risposta del governo ha lasciato insoddisfatto Guido Melis, del Partito Democratico, che insieme ai colleghi Jean Leonard Touadi e Maria Antonietta Farina Coscioni aveva firmato l’interrogazione, e proprio oggi sta partecipando a una riunione dell’unione interparlamentare sull’amicizia tra Italai e Romania.

“Una folta rappresentanza di imprenditori italiani in Romania e un’altrettanto significativa rappresentanza di operatori economici e imprenditori romeni in Italia hanno analizzato lo stato dei rapporti tra i due Paesi con soddisfazione, per la verità, per l’evoluzione positiva di questi, ma hanno anche, ad un certo punto, eccepito che continua a esistere questa curiosa moratoria, che non rappresenta  un giusto punto di equilibrio” ha detto Melis.

Melis ha consultato i dati sulle autorizzazioni al lavoro dei neocomunitari, scoprendo che “nell’ultimo anno, nel 2009, praticamente tutte le richieste presentate sono state rilasciate”.  “Allora: cui prodest? – ha chiesto il deputato – A cosa serve questa disposizione? Serve solo a far perdere tempo, a creare burocrazia, a far riempire moduli e richieste, a impegnare lo sportello unico. Non vedo francamente utilità” .

Elvio Pasca

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