Il ministro del Lavoro: “Non c’è conflitto”. Tremonti: “Giovani immigrati sono un esempio”
Roma – 18 aprile 2011 – Gli immigrati "si sono orientati su lavori rifiutati in Italia". Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, ospite a ‘La Telefonata’ di Maurizio Belpietro all’interno di ‘Mattino Cinque’.
Sacconi ha aggiunto che “la crisi stia cambiando le cose, credo ci sia disponibilità maggiore verso i lavori rifiutati". Questo però non avrebbe creato “particolari tensioni sul lavoro tra immigrati e italiani né la disponibilità dei primi ha avuto effetti di compressione sui livelli salariali complessivi”.
Il ministro ha annunciato che ha confermato che nei prossimi giorni verrà definito il piano di crescita, sottolineando comunque che "continua l’opera di stabilizzazione della finanza pubblica" che resta "l’obiettivo primario, ma contemporaneamente pensiamo ad accelerare la crescita".
Sabato scorso è stato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a parlare di lavoratori stranieri. “In Italia ci sono 4 milioni di immigrati, tra cui moltissimi giovani che lavorano da mattina a sera e anche di notte. L’Italia è un Paese che offre lavoro a certe condizioni a certe persone, evidentemente non c’è domanda per questi tipi di lavoro da parte di altri” ha detto il ministro.
Tremonti ha inviato quindi a chiedersi se l’Italia “è un paese in disoccupazione o in piena occupazione?”. “Non mi risulta – ha aggiunto – che tra i giovani immigrati ci sia disoccupazione, è tutta gente che lavora tantissimo”. E a chi gli chiede se sia il caso di chiudere all’immigrazione o se i giovani italiani debbano adeguarsi, Tremonti ha replicato: “Escludo la prima ipotesi”.