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Sacconi: “Presto un piano nazionale per l’integrazione”

"L’accordo sull’integrazione non e’ un percorso ad ostacoli" Treviso, 6 febbraio 2010 – "Presto portero’ al voto un piano nazionale per l’integrazione (di cui sono io stesso ad occuparmi), che ha lo scopo di dare una visione unitaria alle azioni che compiamo per migliorare l’integrazione dei cittadini immigrati regolari”.

Lo ha detto stamattina il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.

Quanto al recente accordo sull’integrazione, Sacconi precisa che ”non e’ un percorso ad ostacoli. ”L’accordo – spiega – avviene con un immigrato regolare, al quale viene chiesto di firmare un patto per l’integrazione. Il cittadino immigrato firma responsabilmente un impegno d’integrazione, un percorso che sara’ verificato ogni 2 anni, e che puo’ essere prorogato ulteriormente. Alla fine questo patto si concludera’ o con il riconoscimento che cio’ che e’ stato fatto per l’integrazione e’ ritenuto essenziale, oppure con la perdita del permesso da parte della persona interessata, perche’ non ha avuto comportamenti coerenti col rispetto delle regole”. Per Sacconi e’ legittimo chiedere ad un lavoratore immigrato di ”imparare almeno un livello essenziale della lingua italiana, di aderire al servizio socio-sanitario, di iscrivere i propri figli alle attivita’ educative d’obbligo”.

Per il ministro, questi "sono comportamenti minimi, doverosi in un percorso d’integrazione”. Ma – aggiunge Sacconi – ”e’ anche doveroso verificare se l’immigrato ha commesso illeciti, tali da far venir meno il diritto di restare nel nostro Paese”. Per Sacconi, questo ”non e’ un percorso ad ostacoli, ma un normale percorso di integrazione che fa appello alla responsabilita’ della persona” e che rientra ”nell’interesse di coloro che si comportano bene, rispettando le regole e le leggi”.

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