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Salone del Mobile. Giro di vite contro il lavoro nero

I controlli a tappeto delle forze dell’ordine confermano irregolarità e caporalato. Fiera di Milano annuncia nuove regole

Roma –  3 maggio 2012 – C’è troppo  “nero” dietro il Salone del Mobile di Milano, i cui stand vengono spesso montati e smontati da lavoratori stranieri sfruttati dai caporali. Una situazione confermata dai controlli delle forze dell’ordine e per la quale si annunciano ora regole più severe.

 

Il Salone è terminato il 22 aprile e a quel punto sono scattati per diversi giorni i controlli a tappeto di carabinieri, polizia e guardia di finanza sulla manodopera impiegata per eliminare gli allestimenti degli spazi espositivi.

I Carabinieri hanno controllato 7 padiglioni, identificando 144 persone e denunciando 3 caporali (di cui un italiano) e quattro aziende. La Polizia ha controllato 8 padiglioni identificando oltre 100 operai, di cui 20 extracomunitari dei quali 8 indagati in quanto sprovvisti del permesso di soggiorno. Tre anche in questo caso i caporali individuati (indagati per favoreggiamento di immigrazione clandestina) e diverse le aziende nei cui confronti sono in corso accertamenti per episodi di lavoro sommerso. La Guardia di Finanza ha identificato 200 persone e avviato 30 procedure.

Ora la Fiera Milano annuncia un giro di vite nei confronti di quegli espositori che utilizzano manodopera irregolare.   I nuovi regolamenti dovrebbero entrare a breve in vigore. Al momento sono previste sanzioni che vanno dall’avvertimento all’espulsione dell’espositore, che non potra’ piu’ lavorare nella fiera.    

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