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Salvini chiama Bruxelles: “Tassare le rimesse degli immigrati”

Il segretario della Lega Nord: “Ho sollecitato la Commissione Europea. Impoveriscono il nostro sistema economico e favoriscono l’illegalità”

Milano – 9 gennaio 2014 – L‘euroscettico Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, chiede all’Europa di tassare le rimesse degli immigrati. Perché? “Impoveriscono il nostro sistema economico e favoriscono l’illegalità”.

Non è una battaglia nuova per il Carroccio, che però su questo fronte non è mai uscito vincitore. Alla considerazione che  i risparmi degli immigrati sono in realtà già stati tassati insieme al resto del loro reddito, si aggiungono infatti gli impegni presi dall’Italia in ambito internazionale per ridurre i costi delle rimesse, considerate una leva per lo sviluppo dei Paesi più poveri.

Salvini, però, ci riprova, citando i 6,8 milioni di euro usciti nel 2012 dall’Italia. E informando che “in Italia è possibile effettuare rimesse fino a 999 euro l’una, in pochi secondi, a partire da uno qualsiasi dei circa 7.000 intermediari abilitati presenti sul territorio”.

“Ciò significa che un continuo e inarrestabile flusso di denaro, di provenienza spesso dubbia, lascia il territorio europeo anziché restare in circolo e sostenere la domanda interna” prosegue il neosegretario della Lega Nord, azzardando poi un fumoso legame tra rimesse (attenzione: soldi che passano per canali legali), sommerso e irregolarità. “Questo stato di cose favorisce il lavoro nero e, indirettamente, l’immigrazione clandestina, che già comporta di per sé dei costi altissimi per lo Stato”

“Ho sollecitato la Commissione Europea – conclude Salvini – affinché istituisca una tassa sulle rimesse dirette verso Paesi extracomunitari: se vogliamo uscire dalla crisi, è tempo di mettere un freno a pratiche che impoveriscono il nostro sistema economico e favoriscono l’illegalità”.

 

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