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Salvini di nuovo all’attacco delle navi Ong, ora è la volta della Alan Kurdi

Roma, 1 agosto 2019 – A poche ore dal via libera allo sbarco dei 116 migranti della nave Gregoretti ad Augusta, è di nuovo scontro tra il Viminale e una Ong. Dopo che la Alan Kurdi, della tedesca Sea Eye, ha soccorso 40 migranti alla deriva su un gommone al largo delle coste libiche con a bordo tre bambini e due donne, di cui una incinta, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha chiarito di essere pronto a firmare il divieto di ingresso nelle acque italiane.

La stessa Ong ha denunciato che la Guardia costiera libica ha indicato Tripoli come porto sicuro, ma che loro si rifiutano di riportare i migranti in Libia. Tra i 40 soccorsi ci sono anche tre sopravvissuti da un centro di detenzione libica, dove sono state uccise, spiegano, 50 persone.

Una linea che non piace assolutamente al vicepremier: “La nave Alan Kurdi, attualmente a 30 miglia dalle coste della Libia, ha rifiutato il porto di Tripoli assegnatole dalla guardia costiera libica. Ci risiamo – ha detto Salvini – una Ong tedesca se ne frega delle autorità internazionali. Io non mollo”.

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