Roma, 25 ottobre 2022 – A poche ore dal discorso di insediamento della nuova presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni in casa centrodestra è già il caos. Nulla di nuovo, in realtà. Semplicemente come già successo nel 2018, Matteo Salvini nelle vesti di vicepremier si sente comunque… Il Premier. E così all’interno del governo Meloni ha già iniziato a dettare l’agenda, soprattutto per riuscire a mettere le mani su alcuni temi che gli stanno particolarmente a cuore: l’immigrazione, i porti, l’economia.
Governo Meloni, Salvini punta i piedi
“Mi occupo di terra e mare”, ha già dichiarato di fronte alle telecamere di “Porta a Porta”. Poco importa che ci sia già un nome per il ministero delle Politiche per il Sud e il mare, ovvero quello di Musumeci. Insomma: sui porti vuole decidere lui. “Sulle coste e i porti lo scontro è alimentato solo dai giornalisti, quelle competenze spettano al ministro delle Infrastrutture”, ha infatti dichiarato. E forse lo avrebbe detto anche se si fosse aggiudicato il dipartimento per le Politiche della famiglia, viene da pensare.
“Chissà cosa ne pensa il collega che sta al Viminale”, ha voluto sottolineare un ministro di Fratelli d’Italia. Perchè il problema di fondo è lo sconfinamento che Salvini vuole mettere in piedi per riuscire a riprendere in mano una vecchia battaglia: l’immigrazione clandestina. “Salvini sta tentando di forzare la mano a Meloni, portandosi avanti con il lavoro: fa impressione che si comporti come un presidente del Consiglio”, ha commentato Emma Bonino.
Parole che centrano perfettamente il punto di una discussione che ieri è scoppiata all’interno del centrodestra. Perchè proprio il giorno prima del discorso di Meloni, Salvini ha annunciato in totale autonomia misure rigide anti immigrazione. E non solo: ha rilanciato anche il tema del Ponte sullo Stretto e ha messo sul tavolo il pacchetto della Lega. Quindi la richiesta di una flat tax al 15%, del superamento della Fornero con l’introduzione di quota 41. Il tutto mentre la leader di Fratelli d’Italia e i suoi consiglieri cercano di capire dove reperire le risorse della Finanziaria senza poter contare sull’aiuto dell’Europa, visto che per far fronte agli aiuti contro la crisi energetica se ne vanno 5 miliardi al mese.
A riguardo, però, Salvini sembra avere già la soluzione in tasca: “Giungeranno da una grande operazione di pace fiscale”. Non è dato sapersi, però, concordata da chi. Certo è che questo atteggiamento di Salvini sta già facendo storcere i primi nasi. Anche perchè persino chi ha la memoria corta non può non ricordare di quanto accaduto al Papeete… E al Conte 1.
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