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Sanzioni a chi assume clandestini, primo sì dell’Ue

La proposta di direttiva deve ora passare al vaglio della plenaria e del Consiglio BRUXELLES, 5 novembre 2008 – Il Parlamento europeo ha dato il suo primo sì alla proposta di direttiva che prevede sanzioni, anche penali, nei confronti di chi dà lavoro a immigrati clandestini.

La commissione libertà civili dell’Europarlamento ha approvato ieri la relazione di Claudio Fava (Sd) con 25 sì, 3 no e 16 astenuti. La proposta deve ora passare al vaglio della plenaria e del Consiglio, all’interno del quale rimangono varie resistenze.

"E’ il primo passo per combattere concretamente il caporalato in Europa" ha sottolineato Fava. La commissione parlamentare ha approvato sette emendamenti di compromesso fra i gruppi, con i quali si prevede che fra le misure amministrative ci possa essere anche la sospensione fino a cinque anni dei finanziamenti Ue gestiti dagli Stati, la chiusura permanente o temporanea degli impianti nei quali sono state commesse le violazioni e anche la revoca della licenza nei casi di violazioni più gravi.

Fra queste la commissione indica lo sfruttamento dei minori oltre alla violenza, al trattamento degradante e all’intimidazione. In questi casi le violazioni assumono una rilevanza penale, secondo il testo votato oggi. La commissione parlamentare ha anche approvato un emendamento di Fava, in base al quale il rimpatrio è sospeso fino a quando il lavoratore non abbia ricevuto tutti gli arretrati.

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