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Sbai: “Bambina musulmana in classe senza cuffie è una vittoria parziale”

"Istituire subito commissione d’inchiesta su condizione donne straniere" Roma, 17 dicembre 2010 – "L’esito positivo appena raggiunto sul caso della scuola media di Reggello e della ragazza costretta dal padre marocchino a indossare le cuffie durante l’ora di educazione musicale, e’ una vittoria parziale".

E’ questo il commento della parlamentare del Pdl, Souad Sbai, alla decisione del padre della studentessa di permettere alla figlia di frequentare il corso di musica a scuola.

"Mi ritengo soddisfatta solo a meta’, dal momento che situazioni come questa non dovrebbero neppure profilarsi nello scenario sociale del nostro Paese – aggiunge la parlamentare di origine marocchina – La nostra societa’ ci obbliga a rispettare i diritti e i doveri della nostra amata Carta costituzionale e non ritengo possibile accettare l’isolamento che troppo spesso subiscono qui donne di cultura arabo-musulmana, vittime degli abusi compiuti dalle loro stesse famiglie vicine a un certo Islam di matrice estremista, come accaduto per la minore in questione".

Secondo la Sbai "non e’ possibile alzare ogni volta la voce per evitare che accadano fatti cosi’ castranti per l’integrazione delle nuove generazioni di immigrati. E’ vergognoso inoltre che il giudice di pace di Pontassieve abbia fatto passare questo grave episodio come lecito compromesso culturale. Per noi questo non fa altro che assecondare un atteggiamento razzista e discriminatorio. Per tutte queste ragioni ritengo urgente l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla condizione della donna di origine extracomunitaria presente in Italia, come dichiarato in un mio intervento alla Camera di ieri".

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