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Sbarchi. A Lampedusa 760 immigrati da Tripoli

Arrivo record nell’isola con il primo barcone partito dalla Libia. Frattini: "Ce li ha mandati Gheddafi"

Roma – 20 aprile 2011 – Dopo quattro giorni di tregua ieri sono ricominciati gli sbarchi a Lampedusa con un arrivo record.

Su di un vecchio peschereccio di 25 metri sono approdati, ieri sera, 760 immigrati partiti due giorni fa dalla Libia. La nave è stata avvista nel pomeriggio dalla motovedetta della Guardia costiera che aveva notato il ponte gremito di immigrati ma non si aspettavano di certo che anche la stiva fosse completamente piena di persone.

All’arrivo sulla costa di Lampedusa gli immigrati hanno raccontato di essere partiti da Tripoli e di aver pagato per la traversata tra i 700 e 1000 dinari a persona, dicendo anche che "dovevamo partire addirittura in mille" ma che "alla fine non c’era più posto sul peschereccio". Tra di loro ci sono 63 donne e 7 bambini, alcuni di loro anche neonati.

Secondo il direttore sanitario della Croce Rossa,  Fabio Romitelli, molti degli immigrati erano in condizione di ipotermia e disidratazione, molto preoccupanti rimangono le condizioni delle donne incinte arrivate ieri, una delle quali era all’ottavo mese di gravidanza e ha partorito subito dopo lo sbarco.

Gli extracomunitari giunti ieri sera provengono da numerosi paesi dell’Africa subsahariana come Ghana, Nigeria, Sudan, Ciad, Congo ma anche dall’Egitto e dall’Algeria. ALcuni di loro sono del Bangladesh e del Pakistan, sul barcone erano presenti anche due libici.
 
Secondo quanto riportato dal questore di Agrigento, Girolamo di Fazio, sarebbero tutti nella condizione di presentare la domanda di asilo. Intanto già da oggi in molti potrebbero essere trasferiti nei centri di Mineo e Crotone. 
Frattini: "Un regalo di Gheddafi"
 
I settecento migranti arrivati a Lampedusa "si sono imbarcati dal porto di Zwara" a seguito di un traffico organizzato "dal regime di Gheddafi" che lo stava attuando "come strumento di pressione su di noi". Lo ha spiegato ieri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.
 
"Il Cnt d Bengasi -ha detto Frattini– ci dara’ degli elementi e delle prove sull’organizzazione di quel traffico da parte del regime di Gheddafi, che fortunatamente ha dovuto evacuare quell’area, ma che aveva cominciato, come promesso e annunciato da Gheddafi pubblicamente ad organizzarlo come strumento di pressione su di noi".
 
"Lo aveva annunciato, aveva cominciato a farlo -ha concluso il ministro- ma fortunatamente la pressione militare internazionale ha fatto cessare e limitare a quell’episodio, quello che altrimenti sarebbe stato un altro strumento di guerra asimmetrica contro l’Occidente"
 
M.I.
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