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Sbarchi. Bruxelles: “Francia e Italia contro lo spirito di Schengen”

Secondo il Commissario Malmstroem, i permessi rilasciati da Roma ai nordafricani e i controlli alla frontiera disposti da Parigi hanno rispettato le legge europee solo dal punto di vista formale. “Serve un approccio più comunitario”

Roma – 25 luglio 2011 – “Da un punto di visto formale, Italia e Francia si sono mosse all’interno delle leggi europee. Tuttavia, lo spirito delle regole di Schengen non è stato del tutto rispettato, e questo mi rammarica”.

È il giudizio di Cecilia Malmstroem, commissario Ue agli affari interni, sul comportamento delle autorità di Roma e Parigi la scorsa primavera, di fronte all’intensificarsi dell’emergenza sbarchi in Sicilia. L’Italia concesse ai nordafricani permessi temporanei, validi per muoversi in Europa, mentre la Francia intensificò i controlli alla frontiera,  arrivando anche a bloccare i treni in arrivo da Ventimiglia.

Per quanto riguarda l’Italia, spiega il commissario in una nota, se da un lato i permessi  di soggiorno e i documenti di viaggio emessi dalle autorità italiane  “non hanno violato la legislazione europea”, dall’altro questo  dimostra “l’opportunità’ di chiarire l’approccio a livello Ue”.  Infatti, “le regole di Schengen non definiscono  al momento attuale le condizioni sotto cui gli stati membri possano  emettere documenti di viaggio ai migranti che non abbiano quelli  nazionali”. Si tratta quindi di “un aspetto su cui credo che linee  guida europee avrebbero un valore aggiunto”.

Quanto alla Francia, per Bruxelles i  controlli alla frontiera con Ventimiglia “sono rimasti entro i limiti  compatibili con il codice di Schengen”, in quanto “non si può concludere che fossero di natura sistematica”. Comunque, secondo Malmstroem, quanto avvenuto “dimostra chiaramente la necessità di affrontare in modo onnicomprensivo e coordinato la  governance di Schengen “, tema su cui la Commissione presenterà  proposte “a settembre”.

In particolare Bruxelles lavorerà a nuove norme che diano  all’area Schengen “un sistema più forte di valutazione e  monitoraggio”, in modo da “assicurare il rispetto delle regole da  parte di tutti” ma anche “risposte adeguate” quando “uno stato membro  si trova ad affrontare problemi nella gestione della sua sezione dei  confini esterni dell’Ue”. Questo, però, ha avvertito la commissaria  Ue, “può essere fatto nel modo migliore con un approccio maggiormente comunitario”.

L’obiettivo sarà quello di garantire una “interpretazione  coerente e una rapida messa in atto delle regole di Schengen in uno  spirito di solidarietà e fiducia reciproca”, ha sottolineato la  Malmstroem, ribadendo che la libera circolazione e’ “uno dei traguardi più tangibili, popolari e di successo del progetto europeo” e che per garantirlo farà “il massimo”.

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