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Sbarchi e controversie: il costante flusso migratorio e le tensioni delle operazioni di soccorso

Roma, 2 gennaio 2024 – L’anno nuovo si è aperto con una continuità poco sorprendente rispetto al passato recente: gli sbarchi di migranti sulle coste italiane. I dati rilasciati dal Viminale indicano un aumento del 50% negli arrivi nel corso dell’ultimo anno, una tendenza che ha caratterizzato anche il primo giorno del 2024.

Due piccole imbarcazioni provenienti da Sfax, in Tunisia, sono state intercettate subito dopo la mezzanotte del 31 dicembre al largo di Lampedusa. La motovedetta di Frontex ha salvato 91 persone a bordo, composte principalmente da individui provenienti da Guinea, Gambia, Mali, Siria e Sudan. Dopo il necessario controllo sanitario, tutti sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, portando il totale dei migranti ospitati sull’isola a 981, con 77 minori non accompagnati.

La risposta istituzionale è stata rapida: su disposizione della Prefettura di Agrigento, in coordinamento con il Viminale, sono stati programmati due trasferimenti via traghetto per un totale di 650 persone, di cui i primi 350 sono già pronti per essere imbarcati sulla motonave diretta a Porto Empedocle.

Tuttavia, un’ombra si staglia sul panorama degli aiuti in mare. La nave Ocean Viking della ONG SOS Mediterranee rimane ancorata nel porto di Bari dopo lo sbarco di 244 persone provenienti dalla zona Sar (Search and Rescue) libica. Le autorità italiane sostengono che la nave non abbia seguito le istruzioni di procedere direttamente verso il luogo di sicurezza assegnato.

La controversia ruota attorno a un presunto cambiamento di rotta della Ocean Viking dopo la segnalazione di un caso di pericolo, che la ONG sostiene essere avvenuto per avvicinarsi a un’area in cui si rilevava un pericolo imminente. Tuttavia, le autorità italiane sostengono che l’imbarcazione in pericolo si trovasse in realtà a una distanza maggiore e che la deviazione della Ocean Viking abbia causato un ritardo nello sbarco.

Anita, coordinatrice del soccorso a bordo della nave, ha espresso la frustrazione della ONG dichiarando che seguire il diritto marittimo internazionale è diventato motivo di controversia e che, per questa “piccola deviazione”, si trovano nuovamente bloccati, subendo il secondo fermo in due mesi.

Il dibattito sull’applicazione delle regole marittime e sulle decisioni in situazioni di emergenza continua a generare tensioni tra gli operatori umanitari e le autorità, mentre il flusso migratorio verso le coste italiane persiste, sollevando interrogativi su come affrontare questa complessa sfida umanitaria e legale.

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