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Roma – 16 giugno 2011 – Domani sarà firmato a Roma un accordo di cooperazione tra il governo italiano e il Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi, che rappresenta i ribelli libici, “per prevenire e contrastare il flusso di immigrati irregolari che include la problematica dei rimpatri”.
Lo ha annunciato poco fa in un’intervista a Tg1 il ministro degli Esteri Franco Frattini. “A differenza di quanto avveniva con Gheddafi, – ha aggiunto il titolare della Farnesina – questo accordo vede l’Unhcr pienamente coinvolto”. Questa dovrebbe essere una garanzia per i richiedenti asilo, i cui diritti erano stati più volte violati dai respingimenti attuati in base alla vecchia collaborazione tra il governo italiano e il regime del Colonnello.
Frattini ha precisato che il CNT ”si impegna da subito anche al rimpatrio degli immigrati clandestini” e questo, sottolinea, dimostrerebbe ”la serietà dell’impegno” di Bengasi nel rapporto con l’Italia.
Naturalmente, l’effettiva operatività dell’accordo sarà legata agli sviluppi della guerra in Libia. Il ministro dell’Interno Maroni ha più volte ribadito che, se non cessano i combattimenti, i barconi continueranno a partire, e ha invocato un blocco navale, attuato dai mezzi della Nato, come “piano B” per fermare i flussi finchè non si arriverà alla soluzione del conflitto.
Il tema sarà sicuramente portato in questi giorni dai leghisti anche sul palco del loro raduno nazionale di Pontida.