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Sbarchi. Organizzazioni umanitarie: “Vietato incontrare i migranti”

La protesta di Unhcr, Oim e Save The Children. "Negata la possibilità di incontrare e informare sui loro diritti egiziani e tunisini giunti in Italia via mare"

Roma – 2 maggio 2013 – L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) e Save the Children – che dal 2006 operano come partner nell'ambito del progetto Praesidium finanziato dal Ministero dell'Intern dichiarano ''di non avere la possibilita' di incontrare e informare sui loro diritti i migranti egiziani e tunisini giunti in Italia via mare''.

''Come gia' accaduto piu' volte -si legge in una nota di mertedì scorso – anche oggi alle organizzazioni e' stato negato l'accesso ai 78 migranti egiziani sbarcati a Siracusa, tra cui 25 minori non accompagnati. Le organizzazioni, cosi' come stabilito anche dalla convenzione con il Ministero dell'Interno, avevano richiesto di poter incontrare i migranti a conclusione delle ordinarie operazioni da parte delle forze dell'ordine e prima che fossero adottati provvedimenti sul loro status giuridico ed eventuali misure di allontanamento dal territorio italiano''

''Dall'inizio dell'anno -rilevano le organizzazioni umanitarie- sono stati centinaia i migranti egiziani e tunisini rimpatriati senza avere avuto la possibilita' di entrare in contatto con le organizzazioni umanitarie, che svolgono un'importante attivita' di tutela nei confronti di persone bisognose di protezione tra cui rifugiati, vittime di tratta e minori non accompagnati. Una problematica sollevata anche da Francois Crepeau, Special Rapporteur per i diritti delle persone migranti presso l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, al termine della sua missione in Italia dello scorso ottobre 2012''.

L'Unhcr, l'Oim e Save the Children, ''pur comprendendo l'importanza di esercitare il legittimo controllo delle frontiere nell'ambito di flussi migratori misti, ribadiscono la necessita' di tutelare i diritti di tutti i migranti indipendentemente dal loro Paese di origine, e chiedono nuovamente alle autorita' che venga concesso alle organizzazioni di svolgere pienamente le attivita' di tutela previste dal proprio mandato''.

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