Elvio Pasca
Secondo il ministro dell’Interno l’accordo con la Turchia potrà fermare i migranti prima che arrivino in Europa. “Non ci sono evidenze di una nuova rotta adriatica”
Bruxelles – 10 marzo 2016 – La chiusura della rotta dei Balcani dirotterà migranti e profughi su una nuova rotta tra l’Albania e l’Italia? Il ministro dell’Interno Angelino Alfano getta acqua sul fuoco: per ora non ci sono segnali che vanno in questa direzione e i flussi dovrebbero arrestarsi in Turchia.
Alfano è arrivato stamattina a Bruxelles per il consiglio Affari interni dell’Ue. Ai giornalisti che gli chiedevano di una possibile nuova rottta adritatica per 150 mila migranti, ha risposto: “No, fino a questo momento non abbiamo quest’evidenza. Siamo abituati a fare le previsioni, ma anche a osservare la realtà, e in questo momento non abbiamo evidenza di questo flusso enorme”.
“La logica – ha aggiunto – ci suggerisce – che, se dovesse avviarsi un flusso dalla Turchia sulla rotta balcanica e se i muri dovessero interrompere i viaggi verso il Nord Europa, si potrebbe aprire quella rotta; ma questo oggi ce lo fa dire la logica, non i fatti. Quindi stiamo lavorando per rimuovere il presupposto che potrebbe determinare queste conseguenze negative”.
L’Ue spera che l’accordo con la Turchia riesca a bloccare i migranti prima che possano attraversare l’Egeo. Sull’intesa raggiunta la scorsa settimana a Bruxelles con Ankara Alfano dice voler dare “un giudizio concreto, e la concretezza ci spinge a dire che arginare il flusso dalla Turchia significa sgonfiare tutto il rischio che la rotta balcanica possa creare ulteriori divisioni in Europa e possa creare anche una rotta dall’Albania verso l’Italia”.
Intanto, però si lavora anche a un piano B, con l’Albania: “Ho incontrato il ministro dell’interno albanese che e’ venuto a Roma la scorsa settimana e nei prossimi giorni andro’ anch’io in Albania per fare tutto il possibile per fare prevenzione su antiterrorismo e anche sull’immigrazione illegale”.
