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SCOMPARSO IMMIGRATO TURCO: UNA ‘LUPARA BIANCA’ ANNUNCIATA

(ANSA) – S.MARIA DEL CEDRO (COSENZA), 20 MAG – Si era confidato con i carabinieri dicendo di avere ricevuto delle minacce, ma non aveva voluto sporgere denuncia, l’ immigrato turco Unlu Adem, di 53 anni, prima di sparire nel nulla il 9 maggio scorso. Ai militari aveva detto che se gli fosse accaduto qualcosa la responsabilità sarebbe stata da attribuire al suo ex datore di lavoro Bruno Pizzimenti, imprenditore turistico, di 72 anni e al nipote Giuseppe di 33, che oggi sono stati arrestati con l’ accusa di avere ucciso l’ immigrato. Gli arresti dei Pizzimenti sono stati fatti dai carabinieri per sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere, in esecuzione di un’ ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Paola su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica dello stesso Tribunale, Domenico Fiordalisi e Stefano Berni Canali. Alle dipendenze di Bruno Pizzimenti, originario di Reggio Calabria, ma da anni trapiantato nella Costa tirrenica cosentina dove è proprietario di un grosso complesso turistico alberghiero il "Summer Day" e di un’ azienda agricola nella quale Adem aveva lavorato fino ad un mese addietro quando era stato licenziato. Le indagini erano state avviate dopo la denuncia della moglie che, a distanza di qualche giorno, aveva portato al ritrovamento dell’ auto dell’ uomo completamente distrutta dalle fiamme. E ancora: in base alle testimonianze raccolte è risultato che proprio l’ ex datore di lavoro, oltre a rivolgergli minacce, era stata l’ ultima persona a vedere l’ immigrato prima che se ne perdessero le tracce. All’ arresto dei Pizzimenti e del nipote, che avendo intuito qualcosa si stavano preparando a fuggire, i carabinieri sono giunti al termine di interrogatori mirati a fare chiarezza sui motivi del licenziamento di Adem. Nell’ ambito della stessa indagine perquisizioni sono state compiute anche in alcune abitazioni, in un capannone industriale, in un albergo di Scalea e in uno studio professionale di Reggio Calabria. Gli inquirenti si sono avvalsi, nell’ indagine, anche dell’ ausilio di un esperto informatico. Nell’ Alto Tirreno cosentino, da anni è presente una comunità di immigrati extracomunitari di varie nazionalità ed etnie. Di questa comunità faceva parte anche un altro ex dipendente del villaggio turistico "Sumer Day" di proprietà di Pizzimenti, Antonio Melanio Jimenez Abreu, di 33 anni, di nazionalità dominicana, scomparso lo scorso anno senza lasciare traccia. Non è escluso, secondo gli inquirenti, che anche per lui si sia trattato di "lupara bianca". In particolare, Jimenez Abreu, non si presentò all’ incidente probatorio per un procedimento relativo alla detenzione di esplosivi e di armi di grosso calibro da parte di persone della zona dove l’ immigrato viveva e lavorava. Le indagini mirano a capire se le due vicende sono in qualche modo collegate.(ANSA).

(20 maggio 2007)

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