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Scuola: dal 4 gennaio al via le iscrizioni per l’anno scolastico 2022/2023

Roma, 10 dicembre 2021 – Dal 4 al 28 gennaio saranno aperte le iscrizioni alle prime classi delle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2022/2023.

“Le iscrizioni – spiega in una nota del ministero dell’Istruzione – saranno online per tutte le classi prime della Scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado statale. Saranno online anche le iscrizioni ai percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli Istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni che, su base volontaria, aderiscono alla procedura telematica. L’adesione alle iscrizioni online resta facoltativa per le scuole paritarie”.

Per accedere al sistema di iscrizione online è indispensabile un’identità digitale: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). “I genitori o coloro che esercitano la responsabilità genitoriale potranno individuare la scuola d’interesse attraverso il portale “Scuola in Chiaro”, messo a disposizione dal Ministero per dare informazioni dettagliate su ciascun istituto”.

L’apertura delle iscrizioni riguardano, naturalmente, anche i minori stranieri in Italia, che sono equiparati ai minori italiani per il diritto – dovere all’istruzione, indipendentemente dalla regolarità del soggiorno. Anche il Testo Unico dell’Immigrazione prevede che: “I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico; ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica…”(art. 38 D.Lgs. 286/1998).

Secondo l’ultimo focus pubblicato dal ministero dell’Istruzione, aggiornato all’anno scolastico 2019/2020, sono 877 mila gli studenti non italiani nelle scuole, il 10,3% della popolazione scolastica. Nella maggior parte dei casi (65,4%) sono bambini e ragazzi nati in Italia.

FONTE NEWS: Integrazione Migranti – Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

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