Roma, 9 gen. (Adnkronos) – ”Il problema delle classi e delle scuole ghetto esiste, come la Rete denuncia ormai da anni, ma mettere un tetto percentuale significherebbe dividere gli studenti secondo categorie che odorano di razzismo e che non trovano fondamento pedagogico ed educativo”. E’ quanto afferma Luca De Zolt, portavoce della Rete degli Studenti sottolineando che ”il tetto del 30% per gli studenti stranieri non e’ la soluzione al problema dell’integrazione, e sappiamo benissimo di cosa stiamo parlando”. ”Chi non sembra affatto di sapere di cosa parla – aggiunge – e’ invece il ministro Gelmini: ci sono due aspetti nella sua proposta/invenzione che la rendono debole e inapplicabile. Innanzitutto chi dovrebbe essere considerato ‘straniero’ e poi come viene garantito il diritto allo studio per gli studenti che rimarrebbero ‘fuori’ quota”. ”Lasciando da parte la demagogia, anche visti i fatti drammatici di Rosarno – evidenzia De Zolt – bisogna chiarire che nella scuola pubblica arrivano studenti ‘stranieri’, con background ed esperienze molto diverse: ci sono studenti che vivono in Italia da anni, altri appena arrivati, altri con esperienze educative anche piu’ avanzate delle nostre sotto certi aspetti”. Secondo il portavoce della Rete degli Studenti ”non si puo’ quindi dividere gli studenti per il solo fatto di essere immigrati o stranieri, ma bisogna andare a intervenire specificatamente sulle singole situazioni, per effettuare una vera integrazione che valorizzi le capacita’ di ciascuno studente”.
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SCUOLA: RETE STUDENTI, TETTO A STRANIERI NON E’ SOLUZIONE PER INTEGRAZIONE
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