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Seid Visin non si è suicidato per il razzismo e a ripeterlo è suo padre: “Basta speculazioni”

Roma, 7 giugno 2022 – Da quando Seid Visin si è tolto la vita non si fa che parlare di una lettera scritta di suo pugno. Una serie di parole usate per raccontare il razzismo e la discriminazione che lui, così come tanti altri immigrati e ragazzi di seconda generazione che vivono in Italia, ogni giorno si trovano a combattere. Seid Visin, però, non si è suicidato solo a causa del sistema malato in cui si era trovato a vivere. E a dichiararlo è lo stesso padre: “Mio figlio non è morto per il razzismo. Il motivo non è questo”, continua a ripetere, pregando tutti di non strumentalizzare la morte di suo figlio.

Seid Visin

Seid Visin non è morto per il razzismo

Calciatore di origine etiope, Seid Visin è stato adottato da una coppia di Nocera Inferiore quando era solo un bambino. La sua morte ha fatto emergere una vecchia lettera, scritta circa tre anni fa, nel quale il giovane parlava di razzismo, di discriminazioni, di sofferenza. Un fiume di parole dure e sofferenti, che però non sono il motivo del suo drammatico gesto. O forse non solo. Seid scrisse di sentire sulle sue spalle il peso degli “sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti” di chi lo giudicava per il colore della sua pelle. Con le sue parole ha disegnato un quadro della quotidianità che molti ragazzi come lui troppo spesso si trovano ad affrontare.

Seid forse non è stato ucciso dal razzismo, ma questo non giustifica le sofferenze e un sistema che non si impegna abbastanza nell’integrazione. Soprattutto, poi, non legittima la strumentalizzazione politica che sta nascendo attorno alla lettera di Seid Visin.

“Quella lettera era uno sfogo. Seid era esasperato dal clima che si respirava all’epoca in tutto il Paese. Ma nessun legame con il suo suicidio, basta speculazioni. Farò una smentita pubblica, se necessario. Seid era molto amato e benvoluto, al suo funerale stamattina c’erano tanti ragazzi come lui e intere famiglie. Ci sono tante cose di cui tener conto, in questi casi, ma sicuramente le discriminazioni non c’entrano. Non voglio parlare delle questioni che riguardavano mio figlio da vicino, delle sue sofferenze personali. So che era un ragazzo straordinario, e tanto basta”, ha raccontato il padre di Seid Visin a Repubblica. “E’ molto triste che io e mia moglie, nonostante il dolore che ci attanaglia, dobbiamo continuare a ripetere che Seid non se n’è andato via per questo e che non vogliamo speculazioni”, ha aggiunto poi.

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