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Senato: immigrazione, attesi 600-800mila arrivi dal Nord Africa

La previsione del direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere presso il Ministero dell'interno Giovanni Pinto

Roma, 5 maggio 2014 – Dall'inizio dell'anno sono arrivati in Italia circa 25mila migranti, con un forte aumento rispetto al 2013 e in linea con i dati del2011, in cui si era registrato un picco degli arrivi in conseguenza del fenomeno delle cosiddette ''primavere arabe''. Incremento essenzialmente dovuto all'impossibilita' di cooperare con la Libia da cui parte circa il 90% dei migranti e che sembra destinato a proseguire con l'arrivo dell'estate.

Dalle informazioni acquisite, in Nord Africa ci sarebbero tra le 600 e le 800 mila persone potenzialmente intenzionate ad affrontare la traversata del Mediterraneo, quindi potenziali migranti (non essendo concretamente possibile stabilire a priori quanti di loro intraprenderanno la via delle coste italiane) provenienti soprattutto da Eritrea e Somalia ma anche da paesi centro-africani.

La previsione è stata fatta dal direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere presso il Ministero dell'interno Giovanni Pinto nel corso dell'audizione svolta il 29 aprile davanti alle commissioni riunite Affari esteri e Difesa del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'operazione denominata Mare nostrum e sui suoi risvolti internazionali.

Pinto ha sottolineato che l'operazione Mare nostrum – che ha costi elevati per l'Italia – ha dato risultati eccellenti per la salvezza di vite umane, ma ha prodotto l'effetto di incrementare le partenze dalla Libia, anche perche' le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico spesso approfittano dell'operazione di pattugliamento svolta dalle nostre navi militari.

Il governo ha predisposto un piano di azione, secondo le linee guida europee, per aumentare le capacita' di accoglienza del nostro paese e superare la condizione di grave difficolta' delle strutture esistenti, ma a suo avviso occorre un profondo ripensamento dell'organizzazione del pattugliamento in mare e di un maggiore coinvolgimento dell'Unione europea – anche attraverso Frontex, Agenzia europea per la cooperazione alle frontiere – linea seguita dal ministero che ha proposto un puntuale action plan che affronta ogni aspetto del problema (contrasto, concetto operativo, accoglienza e finanziamenti). In conclusione Pinto ha osservato che sarebbe senz'altro auspicabile che proprio in sede europea venga compreso il carattere straordinario dei flussi migratori previsti per l'anno in corso, al fine di apprestare soluzioni efficaci.
 

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