(ANSA) – ROMA, 20 APR – Su romeni ed immigrazione Francesco Rutelli mente. Ad affermarlo è Alfredo Mantovano (An-Pdl), sottolineando che "non è bello invocare l’unità sulla sicurezza e poi scaricare la responsabilità sull’avversario politico, travisando fatti oggettivi". "La ‘sanatoria’ della quale parla Rutelli – ricorda Mantovano – ha interessato, a un anno dall’insediamento del governo Berlusconi, nel settembre 2002, complessivamente 640.000 extracomunitari (non solo 140.000 rumeni) ed è stata in realtà una ‘regolarizzazione’: è servita a risolvere una situazione drammatica lasciataci dai precedenti governi di Sinistra, cioé a far uscire dal ‘nero’ centinaia si migliaia di clandestini e a conoscerli uno per uno, identificandoli con le impronte digitali. E’ stata quindi un contributo alla sicurezza". "Il recepimento della direttiva 38 del 2004 che prevede anche l’allontanamento dei comunitari – prosegue l’esponente di An-Pdl – è avvenuta ad opera del governo del quale lo stesso Rutelli è ancora vicepremier: perché nel decreto di recepimento non è stato inserito il divieto di ritorno in Italia per il comunitario allontanato?". L’abolizione del visto per i rumeni, osserva ancora Mantovano, "é avvenuta in adempimento di un obbligo Ue: non vi era discrezionalità. Invece il governo del quale Rutelli è ancora vicepremier ha abolito il visto per i soggiorni fino a tre mesi per tutti gli extracomunitari, favorendone la presenza clandestina". Infine, conclude, "la Romania è entrata nell’Ue l’1 gennaio 2007: perché il governo Prodi-Rutelli, insediatosi sei mesi e 12 giorni prima, non ha proposto una moratoria?". (ANSA).
SICUREZZA: MANTOVANO, RUTELLI MENTE SU ROMENI E IMMIGRAZIONE
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