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SICUREZZA: UIL, NO REPRESSIONE MA VERA RIFORMA IMMIGRAZIONE

ROMA
(ANSA) – ROMA, 21 MAG – No a una maggiore repressione, quel che serve è la regolarizzazione di chi ha un datore di lavoro e una riforma vera delle leggi sull’immigrazione, a partire dalla gestione dei flussi migratori secondo le effettive esigenze. E’ quanto afferma Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, commentando il pacchetto sicurezza varato dal governo. "L’immigrazione oggi produce quasi il 95 del nostro Pil, è una grande risorsa economica e sociale, della quale le nostre famiglie, le imprese, la società non possono più fare a meno – spiega Loy -. Trattarla, come ha fatto l’esecutivo oggi, come un mero problema di ordine pubblico èun grave errore che rischiamo di pagare pesantemente. Bisogna prima di tutto colpire le vere cause dell’immigrazione irregolare: l’economia sommersa (25% del Pil)che funziona da elemento di attrazione della clandestinità; l’attuale normativa sull’immigrazione,che rende molto difficile entrare regolarmente per lavoro; il traffico internazionale delle persone". Secondo Loy pensare "che aggravare le pene e introdurre nuove fattispecie di reato serva come deterrente è un errore ma serve a criminalizzare un milione di persone che oggi lavorano accanto a noi, dando modo a chi vive di attività criminali di mimetizzarsi in un’ampia platea di persone oneste che non possono regolarizzarsi a causa della normativa in vigore". "Molto discutibile – conclude – la proposta di una norma che aumenta la pena se a commettere reati è un clandestino: in netto contrasto con l’articolo 3 della Costituzione sul principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione". (ANSA).

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