Roma, 21 febbraio 2024 – Nel corso di un’operazione congiunta tra le autorità italiane e tunisine, è stata smantellata un’organizzazione criminale dedita al traffico di migranti attraverso viaggi pericolosi tra la Tunisia e le coste italiane. I dettagli dell’operazione, che ha portato all’arresto di 12 individui, sei italiani e sei tunisini, sono stati resi noti durante una conferenza stampa tenutasi oggi.
Sbarco di lusso e organizzazione criminale
Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La loro organizzazione avrebbe organizzato viaggi della speranza su gommoni di lusso dotati di motori di grossa cilindrata. Si ritiene che l’organizzazione criminale abbia cellule sia in Tunisia che in Italia, gestendo un traffico di migranti tra il Paese nordafricano e le coste marsalesi.
Sbarchi e resistenza alle autorità
Gli arresti sono avvenuti in quattro distinti sbarchi sulle coste marsalesi, avvenuti il 29 giugno, il 14 ed il 24 agosto e il 15 settembre scorsi. Quattro degli indagati devono rispondere anche di resistenza a navi da guerra, avendo tentato la fuga nonostante l’intervento di navi della Guardia di Finanza, giunte in soccorso dei natanti. In un’occasione, gli scafisti avrebbero ordinato di sparare contro la nave militare dei razzi luminosi.
Tariffe elevate e rotte clandestine
Le somme pagate dai migranti per il trasporto, garantito da piloti esperti a conoscenza della rotta tunisina, variavano dai 3 ai 6 mila euro, una cifra notevolmente più alta rispetto a quella richiesta per i viaggi con imbarcazioni fatiscenti. I gommoni utilizzati potevano ospitare al massimo venti profughi.
Bilancio delle vittime e reati connessi
Il gruppo avrebbe introdotto clandestinamente in Italia 73 migranti, tra cui 12 minorenni e 6 donne. Tutti sono stati soccorsi e identificati dagli investigatori della Polizia di Stato. Tra i clandestini, 19 sono stati tratti in arresto per reingresso illegale nel territorio nazionale. Inoltre, 4 migranti sono stati arrestati in esecuzione di un provvedimento definitivo di condanna per reati contro il patrimonio e in materia di droga.
Sequestri e supporto logistico
La Polizia ha sequestrato 4 gommoni messi a disposizione dalla cellula italiana attiva a Marsala. Inoltre, è emerso che circa 90mila euro sono stati trasferiti a favore di un indagato italiano da uno dei promotori dell’associazione di origine tunisina, stanziale nel Marsalese.
Coordinamento internazionale
L’operazione della Polizia di Stato è parte di una più ampia attività di investigazione coordinata dal Servizio Centrale Operativo, anche a livello internazionale, con l’avvio di una Operational Task Force (OTF) denominata “Mediterraneo”.
Fugitivi e complicità
Due degli indagati sono attualmente ricercati, con uno già fermo a Cesena e un altro in provincia di Venezia. L’inchiesta ha rivelato il ruolo svolto dalla cellula marsalese, composta da italiani e tunisini, incaricati di assicurare il supporto logistico attraverso la ricerca e la predisposizione dei natanti usati per il viaggio e il reclutamento degli scafisti, scelti tra i tunisini residenti in Italia.
Questa operazione ha rappresentato un colpo significativo contro una rete criminale che sfruttava la disperazione dei migranti per guadagni illeciti, dimostrando l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro il traffico di esseri umani.