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Social card estesa agli immigrati? Nessuna novità, è così da un anno

Ha diritto ai 40 euro al mese, a parità con gli italiani, chi ha un permesso per lungosoggiornanti. Un emendamento del governo alla legge di stabilità fa però ingiustamente gridare a Lega Nord e Forza Italia:  "Regalo agli extracomunitari"

Roma – 21 novembre 2014 – "Strozzinaggio di Stato per gli italiani, ma social card estesa agli extra comunitari" ha tuonato ieri su twitter il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Ancora milioni di euro tolti a pensionati e disoccupati per essere regalati agli extracomunitari” gli ha fatto eco Guido Guidesi, capogruppo della Lega Nord in commissione bilancio alla Camera.

Avrebbero però fatto meglio a risparmiare fiato anziché soffiare sul fuoco della guerra dei poveri. Almeno per non fare la figura di quelli che in Parlamento ci stanno solo per alzare la voce, senza dare nemmeno un'occhiata a cosa c'è scritto nelle leggi che si affannano a criticare.

Succede infatti che un emendamento del governo alla ddl di Stabilità presentato ieri in commissione bilancio a Montecitorio ha fatto il giro dei media come l'ennesimo regalo agli immigrati. Sarebbe stata infattii loro estesa social card, contributo di 40 euro al mese, da spendere in medicinali, generi alimentari o bollette del gas e della luce, riconosciuto agli ultra 65enni e ai bambini fino a tre anni (lo prendono i genitori) particolarmente poveri.

In realtà non è cambiato proprio nulla: già la legge di stabilità del 2013 aveva esteso la social card agli immigrati titolari di un permesso per lungosoggiornanti. Un atto tra l'altro obbligato, senza il quale l'Italia sarebbe andata incontro a una costosa procedura di infrazione a Bruxelles. Probabilmente Gsparri e Guidesi avranno protestato già nel 2013,  per poi però dimenticarsene e, ieri  ricominciare da capo.

Che dice, allora, l'emendamento del governo? Come ha precisato il ministero dell'Economia,  sana semplicemente “la situazione che si è creata a seguito della mancata conversione della norma contenuta nell’articolo 9 comma 15 del D.L. 150/2013 (decreto proroga termini). Tale disposizione garantiva la continuità del programma Carta Acquisti consentendo a Poste italiane spa di erogare il servizio di pagamento in favore degli aventi diritto alla social card in attesa dell’espletamento della gara per la nuova aggiudicazione del servizio”.

Senza quell'emendamento Poste spa dovrebbe “recuperare da questi soggetti indigenti le somme erogate da gennaio 2014 a marzo 2014”. Poi, però visto che quelle persone hanno comunque diritto al contributo, sarebbe necessario restituire loro i soldi. Un balletto assurdo e inutile che il governo ha saggiamente deciso di evitare. Nessuna modifica, quindi, alla platea dei beneficiari della social card, solo molto rumore per nulla e dita inutilmente puntate, sai che novità, contro gli extracomunitari.

Stranieriinitalia.it
 

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