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Spagna. Perde un braccio sul lavoro, il padrone lo butta

L’immigrato, vittima di un incidente nella panetteria dove lavorava, è stato lasciato dal datore di lavoro a 100 metri dall’ospedale

Madrid – 11 giugno 2009 – La stampa spagnola riferisce oggi con risalto la vicenda di un immigrato boliviano di 33 anni, impiegato in nero in una panetteria di Valencia, che in un incidente sul lavoro ha perso il braccio. Un triste episodio, che purtroppo si aggiunge ad altri più o meno gravi cui vittime sono i clandestini. Ma in questo caso, la gravità è resa maggiore dal comportamento di uno dei proprietari dell’attività, che ha buttato nella spazzatura l’arto del giovane, poco prima di lasciarlo a 100 metri da un ospedale.

Franns Rilles Melgar, l’immigrato boliviano, lavorava senza un regolare contratto da due anni al forno di Real di Gandia per 23 euro al giorno. Il 28 maggio, il giorno dell’incidente – la notizia è stata resa pubblica solo ora – lavorava ad una impastatrice quando un sacchetto di plastica è caduto nella macchina. Quando ha cercato di toglierlo, il suo braccio sinistro è rimasto incastrato nell’impastatrice che lo ha staccato.

Secondo il quotidiano Abc uno dei datori di lavoro del boliviano lo ha lasciato in mezzo alla strada a cento metri dall’ospedale mentre perdeva molto sangue, preoccupandosi prima di buttare il braccio in un cassonetto. Buttando poi il giovane fuori dall’auto gli avrebbe ordinato di non dire dove e come fosse avvenuto l’incidente. Lavorando in nero, l’uomo non era iscritto alla mutua come la maggior parte degli altri impiegati del forno, pure immigrati.

I due proprietari dell’impresa sono stati fermati e il panificio è stato chiuso, riferisce El Mundo. Interrogato dai giornalisti in ospedale Franns avrebbe detto, secondo Abc, di non provare risentimento verso i suoi datori di lavoro.

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