Secondo i superstiti avrebbe aperto il fuoco una motovedetta della guardia costiera libica, che però smentisce. Aperta un’indagine
Roma – 22 giugno 2015 – Spari al largo della Libia contro un barcone di migranti e profughi diretto in Italia. Un uomo è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in un episodio i cui contorni sono ancora da chiarire.
I superstiti, soccorsi da una nave militare, hanno raccontato che ad aprire il fuoco contro di loro è stata una motovedetta libica. "La guardia costiera libica non spara mai contro imbarcazioni di migranti e anche la Marina libica non ha sparato", dice però il colonnello Reda Issa, comandante delle motovedette del Settore centrale libico.
Per ora sul caso sta cercando di fare luce la procura di Agrigento, insieme alla polizia di Stato. I reati ipotizzati sono di omicidio e tentato omicidio, ha spiegato il procuratore capo Renato Di Natale, aggiungendo che si devono ancora “capire i contorni della vicenda”.
Il ferito è stato caricato su un elicottero e trasferito a Lampedusa, è invece probabile che gli altri verranno trasportati a Pozzallo. In questo caso, l’indagine passerà alla procura di Ragusa.
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