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Stadi chiusi, squalifiche e multe. Uefa contro il razzismo nel calcio

“Chiusura parziale dello stadio alla prima offesa, totale alla seconda oltre a un'ammenda da 50.000 euro”. Giocatori e dirigenti fermi almeno per dieci turni. Cirillo (Oscad): "Misure inevitabili, con il razzismo si retrocede in serie z"

Roma – 23 maggio 2013 – Arriva il giro di vite della Uefa contro il razzismo negli stadi. Il Comitato Esecutivo dell’organizzazione, che riunisce le federazioni calcistiche europee, ha approvato oggi a Londra misure più stringenti, inserite nei nuovi regolamenti disciplinari che entreranno in vigore al 1 giugno.  

In caso di comportamenti discriminatori da parte degli spettatori, spiega una nota della Uefa, è prevista la “chiusura parziale dello stadio alla prima offesa” e “chiusura totale alla seconda oltre a un'ammenda da 50.000 euro”. Rischiano molto anche giocatori e dirigenti, passibili di un “squalifica minima di dieci turni”.

Il massimo organo del calcio europeo parla di “sanzioni più pesanti ideate per combattere in modo efficiente ogni comportamento razzista durante le partite, in linea con la politica UEFA di tolleranza zero emersa anche attraverso la risoluzione adottata dal Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico il 27 marzo 2013 a Sofia. Una risoluzione separata dedicata alla lotta al razzismo verrà emanata domani al XXXVII Congresso Ordinario UEFA”.

"Sono misure purtroppo inevitabili: la partita contro il razzismo si combatte dentro e fuori il campo, con una strategia comune. E in nome della dignità dell'uomo. Su quanto è avvenuto durante alcune manifestazioni sportive, ci dovrebbe riflettere a lungo''. commenta Francesco Cirillo, vice capo della Polizia e presidente dell’ Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori.

“Nella coscienza degli sportivi e di tutte le persone che amano la liberta' democratica, deve passare un dato: il razzismo ci condannerebbe alla retrocessione in 'serie Z', per assurde discriminazioni che non hanno ragione di esistere''. ''L'Italia -ricorda Cirillo- e' una nazione che ha lottato per i diritti fondamentali dell'uomo, e i nostri giovani devono essere educati a questi valori''.

 

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