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Strage di Firenze. CasaPound nella bufera

Pape Diaw: “Cercano i senegalesi? Politica dia un segnale e chiuda tutte le sedi”. Il leader Iannone: “Non non c’entriamo nulla, non siamo xenofobi”

Roma – 15 dicembre 2011 – “A tutte le forze politiche chiediamo di abbassare la tensione sociale e anche un segnale concreto: la chiusura di CasaPound in tutta Italia, a cominciare dalla Toscana”.  Lo ha detto ieri Pape Diaw, uno dei portavoce della comunità senegalese, a margine del Consiglio comunale di Firenze convocata in maniera straordinaria dopo l’uccisione, ieri, di due senegalesi e il ferimento di altri tre.

“Noi siamo disponibili – ha spiegato Diaw – a incontrare i rappresentanti di CasaPound e ascoltarli, ma vorrei anche dire e l’ho già detto alla Digos che da 15 giorni sui muri di casa mia vedo scritte e manifesti. Forse cercano i senegalesi? E’ un avvertimento o cosa?”.

CasaPound è nella bufera perché Gianluca Casseri, il killer di Firenze, era un simpatizzante del movimento di estrema destra. Ieri sera, a Roma, ci sono stati scontri tra la polizia e alcuni dei partecipanti alla manifestazione di solidarietà alla comunità senegalese che hanno tentato di raggiungere la sede di Casapound. Anche a Milano, sabato pomeriggio, la sinistra antagonista sfilerà per chiedere di chiuderne le sedi.

Ieri il leader di CasaPound Gianluca Iannone ha scritto all’ambasciatore del Senegal a Roma: ”La condanna del folle gesto che ha insanguinato Firenze e’, da parte nostra, totale e incondizionata.  CasaPound Italia – sostiene Iannone  – non ha alcuna responsabilita’. Ne’ politica, ne’ ideologica, ne’ morale. Non c’e’ nulla, ma proprio nulla, nell’operato e nell’ideologia di CasaPound, che possa ispirare xenofobia e odio per il diverso”.

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