Stefano Camilloni
Pubblicato il decreto per gli universitari extraue. Bisognava presentare domanda a maggio scorso
ROMA – Saranno al massimo 50mila i nuovi studenti stranieri che potranno venire a frequentare un ateneo italiano per l’anno accademico in corso.
Il limite è fissato da un decreto pubblicato la scorsa settimana in Gazzetta ufficiale che, per non lasciare fuori nessuno, sovrastima abbondantemente quello che sarà l’effettivo numero di ingressi. Basti pensare che il totale degli universitari stranieri in Italia non arriva nemmeno a quota 40mila.
Come ogni anno, i ministeri degli Esteri, dell’Università e dell’Interno, hanno stabilito un numero massimo di visti d’ingresso e permessi di soggiorno che possono esser rilasciati a cittadini stranieri residenti ancora all’estero che vogliono venire a studiare nelle università o nelle accademie italiane. Il tetto viene fissato sulla base dei posti riservati agli studenti non comunitari in ogni corso di laurea.
Nel decreto relativo all’a.a. 2006/2007, pubblicato sulla G.U. n. 279 del 30 novembre 2006, si autorizzano complessivamente 47128 visti/permessi di soggiorno, 41351 dei quali per l’accesso a corsi universitari presso gli atenei e 5777 presso le Istituzioni di Alta Formazione artistica musicale e coreutica.
In realtà l’anno accademico è già iniziato e buona parte delle "matricole" straniere sono già arrivate in Italia, a patto che si siano mosse per tempo. Entro il 20 maggio scorso dovevano infatti aver presentato domanda di preiscrizione attraverso la rete dei consolati italiani per superare a settembre i relativi esami di ammissione (obbligatorio quello di lingua italiana). Non dovranno invece rientrare in alcuna quota i cittadini stranieri già regolarmente residenti in italia che vogliono iscriversi all’università: possono accedere a tutti i corsi a parità di condizioni con gli studenti italiani.
Secondo l’ultimo dossier statistico della Caritas, nell’anno accademico 2003/2004 erano iscritti alle università italiane 35mila studenti stranieri, il 2% del totale. Il 73% veniva da un paese europeo (solo il 27,3% da uno dell’Europa dei 15), seguivano Asia (9,7%), Africa (9%) e Sud America (6,2%). I primi tre Paesi più rappresentati (Albania, Grecia e Croazia), coprivano da soli quasi la metà della popolazione universitaria straniera.
(4 dicembre 2006)
Elvio Pasca
