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Su immigrati e tv, l’ Antitrust assolve Auditel

Nel campione dei telespettatori non ci sono stranieri e questo falsa i dati di ascolto. La società avrebbe però già fatto il possibile per risolvere il problema

Roma – 15 dicembre 2011 – È di 1,8 milioni di euro la multa inflitta ieri dall’Antitrust ad Auditel, la società che rileva gli ascolti televisivi orientando il mercato pubblicitario, per aver abusato della sua posizione avvantaggiando Rai e Mediaset. Auditel non viene però punita per il fatto che ignora i telespettatori immigrati

 

Le stime di Auditel sono realizzate grazie ad apparecchi istallati presso cinquemila famiglie, che verificano chi è davanti alla tv e cosa sta guardando. Il campione però è stato scelto pescando dalle liste elettorali e ciò ha tagliato fuori automaticamente cinque milioni di immigrati, che non hanno diritto di voto. Gli unici stranieri del campione sono quelli sposati con italiani.

Questo è uno dei fattori che falsano i dati. Bisogna infatti considerare che, anche se gli immigrati non sono nel campione, le scelte di quelle cinquemila famiglie vengono riferite a tutti i residenti in Italia, immigrati compresi. Inoltre, la mancata rilevazione dei gusti televisivi degli spettatori stranieri penalizza canali e programmi a loro dedicati.

L’Antitrust non nega il problema, ma ritiene che Auditel stia lavorando da anni per una soluzione. Per migliorare il suo campione e su consiglio di esperti statistici, la società ha infatti chiesto dal 2008 all’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) di avere accesso alla liste anagrafiche, dove ci sono anche i cittadini stranieri residenti in Italia. I tempi però si sono allungati per problemi di riservatezza dei dati.

“L’AGCom – spiega il provvedimento dell’Antitrust – ha successivamente instaurato un dialogo con l’Istat, nonché con il Garante per la protezione dei dati personali. La ricerca di una possibile soluzione si è perpetrata infruttuosamente nel corso del 2009 e il 2010 fino ad una nuova determinazione di AGCom (dicembre 2010) volta ad individuare, ed a proporre al Garante per la protezione dei dati personali, una legittima modalità di utilizzo dei dati delle liste anagrafiche da parte di Auditel”.

L’Antitrust conclude: “alla luce della riconosciuta necessità dell’utilizzo delle liste anagrafiche per svolgere un campionamento della popolazione straniera residente in Italia e della circostanza per cui Auditel si è adoperata, fino ad oggi, per superare gli ostacoli giuridici e tecnici che impediscono l’utilizzo delle stesse, non appare possibile ascrivere alla società un comportamento abusivo”.

Auditel, insomma, ha fatto il possibile. Il problema dell’invisibilità dei telespettatori immigrati, però, rimane.

Scarica il provvedimento dell’Antitrust

Elvio Pasca

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