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Tajani: “Impegno su una legge per lo Ius Scholae e restrizioni allo Ius Sanguinis”

Roma, 29 agosto 2024 – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha nuovamente affermato di avere l’intenzione di lavorare su una proposta di legge che affronti il tema della concessione della cittadinanza in Italia. Durante un incontro a Bruxelles, Tajani ha sottolineato l’importanza di riformare sia lo Ius Scholae sia lo Ius Sanguinis, in modo da garantire una maggiore equità e coerenza nelle norme sulla cittadinanza.

“Alla riapertura dei lavori parlamentari discuteremo della concessione della cittadinanza,” ha dichiarato il ministro. “Credo che si potrà lavorare per presentare una proposta di legge che corregga alcune cose.” Le parole di Tajani evidenziano un impegno concreto nel rivedere l’attuale legislazione, con l’obiettivo di migliorare l’integrazione e garantire che la cittadinanza italiana venga concessa a chi realmente si identifica con il Paese.

Ius Scholae: cittadinanza ai giovani integrati culturalmente

Uno degli aspetti principali che Tajani intende affrontare riguarda l’introduzione dello Ius Scholae, una norma che consentirebbe ai giovani di acquisire la cittadinanza italiana al completamento con successo del loro percorso di studi in Italia. “La possibilità di dare la cittadinanza ai giovani che abbiano completato il corso di studi con successo, e ribadisco con successo, e dunque siano culturalmente italiani, è una regola più giusta e più severa rispetto a quelle attuali,” ha spiegato Tajani.

L’introduzione dello Ius Scholae rappresenterebbe un passo avanti significativo per favorire l’integrazione delle nuove generazioni, garantendo che chi ottiene la cittadinanza italiana sia non solo residente, ma anche culturalmente integrato e legato ai valori e alle tradizioni del Paese.

Rivedere lo Ius Sanguinis: limitazioni alla cittadinanza per interesse

Parallelamente, Tajani ha sottolineato la necessità di rivedere le norme sullo Ius Sanguinis, il principio che consente di ottenere la cittadinanza italiana per discendenza. “A volte si cerca la cittadinanza per avere un passaporto italiano e comunitario per interesse e non per interesse ad essere italiani,” ha osservato il ministro.

Questa affermazione mette in luce il problema dell’abuso del diritto alla cittadinanza per motivi puramente opportunistici. Rivedere lo Ius Sanguinis potrebbe quindi contribuire a rendere più rigoroso l’accesso alla cittadinanza, riservandolo a chi dimostra un effettivo legame con l’Italia.

Verso una riforma della cittadinanza

Le dichiarazioni di Tajani suggeriscono una volontà chiara del governo di intervenire sul tema della cittadinanza, bilanciando l’apertura dello Ius Scholae con una maggiore severità nello Ius Sanguinis. Se portata a termine, la riforma potrebbe rappresentare un punto di svolta nella gestione dell’integrazione e nella concessione della cittadinanza in Italia.

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